Salisburgo, 1592.
Nella penombra del laboratorio di un alchimista, si sta svolgendo una partita a scacchi tra il padrone di casa e un giovane italiano. Il giovane ha viaggiato molto e desidera porre a maestro alcuni quesiti e confrontare le proprie conoscenze sulla natura. Ancora non immagina il segreto che il vecchio, al termine dell’incontro, gli vorrà svelare.
Francia, 1808.
Darius Berthier de Lasalle, un nobile sopravvissuto al periodo del Terrore , e il suo amico di infanzia Moran de la Fuente, avventuriero di origini spagnole e amante della bella vita, partono per l’Italia, più precisamente per la città di Bologna, con l’intento di recuperare un diario scritto da un alchimista nel 1600 e un fantomatico oggetto prezioso a esso legato.
Bologna, giorni nostri.
Giacomo Bandini trova un pacco con il nome di suo padre, docente di storiamoderna appena defunto. All’interno, tra libri e appunti provenienti dagli uffici dell’università, scova un diario risalente al diciassettesimo secolo e scritto da un suo omonimo. Il ragazzo inizia la lettura e comprende che il suo antenato era un alchimista alla ricerca di una misteriosa clessidra, unico oggetto in grado di misurare i tempi di lavoro per il compimento della Grande Opera alchemica.
Nella penombra del laboratorio di un alchimista, si sta svolgendo una partita a scacchi tra il padrone di casa e un giovane italiano. Il giovane ha viaggiato molto e desidera porre a maestro alcuni quesiti e confrontare le proprie conoscenze sulla natura. Ancora non immagina il segreto che il vecchio, al termine dell’incontro, gli vorrà svelare.
Francia, 1808.
Darius Berthier de Lasalle, un nobile sopravvissuto al periodo del Terrore , e il suo amico di infanzia Moran de la Fuente, avventuriero di origini spagnole e amante della bella vita, partono per l’Italia, più precisamente per la città di Bologna, con l’intento di recuperare un diario scritto da un alchimista nel 1600 e un fantomatico oggetto prezioso a esso legato.
Bologna, giorni nostri.
Giacomo Bandini trova un pacco con il nome di suo padre, docente di storiamoderna appena defunto. All’interno, tra libri e appunti provenienti dagli uffici dell’università, scova un diario risalente al diciassettesimo secolo e scritto da un suo omonimo. Il ragazzo inizia la lettura e comprende che il suo antenato era un alchimista alla ricerca di una misteriosa clessidra, unico oggetto in grado di misurare i tempi di lavoro per il compimento della Grande Opera alchemica.
Sono lieto di annunciare che dopo l'estate, ai primi di Settembre, uscirà un mio nuovo romanzo dal titolo La Clessidra d'Avorio, pubblicato da Edizioni XII.
Non l'ho scritto da solo ma con il mio compare e amico Stefano Sampietro, a cui è venuta l'idea malsana di chiedermi, nel lontanto 2004, di scrivere qualcosa assieme (o sono stato io a chiederglielo? Non ricordo)
Comunque ci siamo, la data di pubblicazione è vicina, fremete nell'attesa e mettete da parte i soldini per comprarlo :)
Notizia su XII-online >>
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Comunque ci siamo, la data di pubblicazione è vicina, fremete nell'attesa e mettete da parte i soldini per comprarlo :)
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Grande titolo! :))))))))))
RispondiEliminaL'ho scelto io in totale autonomia...
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