L'Anima Errante di Davide Cassia

Recensione a cura di Daniele Bonfanti

E' un libro estremamente scorrevole, nel quale l'autore riesce a "giocare" con diversi generi, mescolandone elementi per creare una storia originale e piena di sorprese inaspettate.

Apprezzo molto l'ironia che condisce sempre i libri di Cassia, il cinismo e la disillusione che contraddistinguono i suoi personaggi, e anche in questo caso Matteo è un personaggio credibile e simpatico, una sorta di antieroe di tutti i giorni che si ritrova in una situazione che non può che sfuggirgli di mano, attorniato da altri antieroi.

Non ci sono buoni e cattivi, insomma, solo persone vive. L'unica pecca è una revisione forse troppo frettolosa, che ha lasciato qualche "scivolone" che qualche noiosa ora in più di lavoro avrebbe certamente scovato.:-)

Amandla! di Marco Pagani

All'inizio ho fatto un po' fatica, lo devo ammettere, ad entrare nella storia e nella testa del protagonista. Forse perché determinati percorsi mentali non mi appartengono, o forse perché all'inizio Amandla! è frenetico e la storia passa da una situazione all'altra lasciando il lettore senza fiato e l'unico fil rouge è David, il protagonista.
Naturalmente poi tutti i nodi vengono al pettine, e il lettore viene proiettato in una logica di mondi virtuali diversi in cui David viene sballottato suo malgrado
Marco Pagani ha la capacità di dipingere un futuro prossimo credibile, coerente e, ciò che è più inquietante, possibile. La narrazione è fluida e coinvolgente e tiene incollato il lettore alle pagine, fino a portarlo ad un finale per certi versi intuibile ma non scontato. Affascinanti e sorprendenti alcune implicazioni tecnico-informatiche nella formazione e nello sviluppo dei SimWorld, mondi virtuali egregiamente descritti da Pagani.
Le citazioni che aprono ogni capitolo sono sempre azzeccate e anticipano in qualche modo quello che accadrà nella storia. Le influenze da Matrix, Philip Dick sono evidenti e, a mio avviso, volute dall'autore, che però sa amalgamarle con originalità.
Insomma, un libro godibilissimo che parla, oltre che di fantascienza, anche di tematiche sociali attualissime e che mette al centro l'Africa e il suo riscatto verso il mondo "occidentale".

Essenza di Davide Cassia


Recensione a cura di Daniele Bonfanti

Un ragazzo e un ex-soldato sono fuggiti dallo stabilimento della Macrosheet, la multinazionale che controlla tutto, in un mondo dove le guerre sono diventate reality-show e i soldati portano telecamere sugli elmetti e smettono di sparare quando parte la pubblicità. A capo della multinazionale una misteriosa loggia unita da un segreto, la droga Essenza. Ma da cosa è ricavata questa droga? I protagonisti lo sanno e vogliono incontrare la resistenza, per fare sapere al mondo la verità. Dovranno fuggire tra megalopoli e sparatorie, ma c'è qualcosa che non va nelle mosse dei loro inseguitori...

Dunque, l'idea di base è straordinaria. La storia di come è stata scoperta l'Essenza e di cosa è riuscito a costruire il leader della Macrosheet attorno alla droga è davvero geniale e originale.
La narrazione corre veloce, è densa di azione, mai rimpinzata da pagine superflue. Sempre accompagnata da un tono ironico e cinico che rende divertente oltre che avvincente la lettura. Alcune uscite sono genuinamente e scompostamente esilaranti, e l'atmosfera generale è gustosamente grottesca. Ma anche inquietante e adrenalinica.
La trama è semplice e lineare ma ben delineata, prende. E l'ambientazione è delirantemente sconcertante. I personaggi sono anche essi semplici, ma vividi.
E' penalizzato dalla non-divisione in capitoli, pur essendo la narrazione su tre piani temporali (scoperta dell'essenza - prigionia nello stabilimento - fuga). Questo crea una sorta di disordine.
Poi, ci sono un paio di coincidenze nella trama che non hanno potuto non infastidirmi. Forzature che non erano necessarie, soluzioni troppo facili e poco credibili per fare procedere la trama nella direzione voluta - il contro della scrittura di getto tipica dell'autore, comunque ovviabile con una revisione più attenta a posteriori

Detto questo, è un libro che ho gustato molto. Si legge in fretta, trascina, e lo stile dell'autore è estremamente efficace e personale. Insomma, da leggere.
Il finale è eccezionale. Grande.

Mezze Stagioni

Chi trova un tesoro trova tanti amici
La gatta frettolosa ha fatto venti mici
ma tanto va al largo che la salva il bagnino
Gallina vecchia sul prato del vicino

Le mezze stagioni non sono stagioni
Un giorna da gallina e cento da leoni
Il mattino ha l'oro in bocca
se non hai fatto la cacca?

Il cavallo di Donato senza barca affonda
Sulla bocca dei Cinesi il riso abbonda
Si stava peggio quando si stava peggio
La donna baffuta sta meglio se scoreggio

Una Poesia al Giorno (20)

Le Foglie
(Maggio 1994)

Interno o esterno?
Esterno o interno?
Dentro le pareti si trovano mille foglie
Una è gialla, una è verde, l'altra è blu
Se crescono, risalgono sui muri
Credono che sia pazzia.

Interno o esterno
Il bisogno di armonia, credono che sia follia?
Non più, non è
Forse la foglia verde e più gialla delle altre
Perché crede che l'abbia mangiata?

Dall'interno all'esterno
Muti. I sogni muti
Credevo fosse follia
Invece è semplicemente la danza delle foglie
Coi loro mille colori
Solo che son gialle, verdi e blu.

E le pareti bianche che mi circondano
Sono piene di foglie
Credono che sia follia
Ma in realtà è il principio di ogni estasi.

(tratto dalla raccolta di poesie Itaca)

L'Assassino: Kill the Reality Show (21)

Settimana 1 – Lunedì – Ore 1:44

Cabrini Mariozzo precipita per qualche metro, poi affonda in un mare di cartone, carta, cassette delle frutta, plastica e rumenta varia. Apre gli occhi, per un attimo crede di essere diventato cieco, ma poi si accorge di un lieve bagliore alla sua sinistra. Nell’aria c’è un odore pungente di marcio e decomposizione, misto a qualcosa di più sottile che non riesce a definire.
Poi sonda mentalmente tutto il corpo alla ricerca di parti dolenti, ma gli pare di essere a posto e di non sentire dolere in alcun punto.
Qua sotto non ci sono telecamere, l’unica che è riuscita a seguirlo è la sua personale, ma solo per il rotto della cuffia, perché si è intrufolata una frazione di secondo prima che la botola si chiudesse. Inoltre è tutto buio e la telecamera, anche con gli infrarossi azionati riesce solo a carpire alcune immagini sfarfallanti e verdognole.
Gli autori si guardano bene dall’intervenire, le scene tipo film horror di serie z potrebbero attirare i nottambuli più delle cosce sudate delle soubrette.
Cabrini non pensa per niente alle telecamere, pensa solo a uscire da quel buco umido, e poi, fin da piccolo è stato educato a cavarsela da solo e non gli passa nemmeno per l’anticamera del cervello di poter far intervenire il direttivo della trasmissione.
Alla sua sinistra ode uno sgocciolio lontano, un ritmico rintocco di acqua che rimbalza su qualcosa di solido. Sempre da quella parte vede giungere, seppur flebile, l’unica fonte di luce. Allora, come buonsenso gli comanda, incomincia a scendere dal cumulo, cercando di non rotolare o franare in una accozzaglia di carta, cartone e papillon per procedere verso la direzione consigliata.

Arazza Marchina conclude con successo la circumnavigazione del castello e poi si ferma, giusto due minuti, per riprendere fiato.
Sente il sudore che le cola lungo la schiena, lungo le ascelle e lungo anche quella che lei chiama la sua tana del godo.
E’ giunto il momento di fare una doccia, sperando che tutti i simpatici concorrenti siano ormai sotto le sicure coltri di un letto.
Ritorna in camera, prende il nécessaire per il bagno e si fionda nel primo che trova. E’ libero. Si spoglia tutta nuda e mostra alle telecamere il suo fisico asciutto e atletico. Nonostante il poco seno e i muscoli nervosi e saettanti, ha comunque qualcosa di sensuale. Il dragone orientaleggiante che fa capolino sulla schiena è allo stesso tempo bellissimo e inquietante. Ricorda in tutto e per tutto quello del protagonista di Red Dragon di Thomas Harris.
Si insapona alla svelta, senza nessun movimento voluttuoso, dimentica delle telecamere, o perlomeno sicura che in bagno non ci siano. Conclude le operazioni di pulizia in meno di tre minuti.
Si asciuga, si riveste e ritorna in camera. Sente una piacevole spossatezza nelle membra. Quel giro del perimetro del castello è stato proprio salutare.
Difatti, non appena tocca il materasso, si avventura nel mondo dei sogni.

Amarcord (10)

Il mio nome è Jem
Sono una cantante
Bella e stravagante
Senza le mutande
Ballo il rock and rooooooll!

La nuova acconciatura di Carmen di Pietro

Ieri mi hanno riferito che in un fantastico servizio sulla Vita in Diretta, programma di rai uno condotto dal funambolico Michele Cocuzza, hanno parlato per mezz'ora della nuova acconciatura di Carmen di Pietro.

Nel senso, lei aveva un nuovo tipo di taglio e discutevano sul fatto che quando una donna cambia taglio di capelli è perché vuole cambiare qualcosa anche nella sua vita.

Con l'intervento anche della pettoruta soubrette che rincarava la dose asserendo che probabilmente avrebbe cambiato anche colore.

?

Io mi domando... ma siamo veramente arrivati a questo punto? Un'aridità di argomenti oppure è questo che la gente che guarda la tv vuol vedere?

Non me ne capacito. Sono sempre più convinto di far bene a non accenderla nemmeno la tv.

Frasi da Film (22)

"Quando cammini su strada, se cammini su destra va bene. Se cammini su sinistra, va bene. Se cammini nel mezzo, prima o poi rimani schiacciato come grappolo d' uva. Ecco, Karate è stessa cosa. Se tu impari Karate va bene. se non impari Karate va bene. Se tu impari Karate-speriamo, ti schiacciano come uva!"

Daniele Bonfanti (4)

Su Marketingeditoriale.com è stata pubblicata un'intervista ad alabarda Daniele Bonfanti.

Si parla dei suoi scritti, della sua vita encefalica di scrittore ed anche dei progetti imminenti, tra cui, appunto XII.

sciasbat

Sanremo

Lecco il marciapiede dove cresce la piovra
Instauro contatti col piccione di Povia
Lui svulazza sereno e scagazza su Garibaldi
Cerco di non amarti come Aleandro Baldi

I fiori sono tanti, cresciuti nel letame
Ti ringrazio li ho mangiati, anche se non ho fame
Non ho l'età, per spararti, non l'età
E col cuore ti dico sarà quel che sarà

Zingara, il cuore è uno zingaro e va
Mistero, Passerà, devi crederci, ci sarà
Senza pietà contro lo sporco più sporco
Portami a ballare, uomo volante, brutto porco

Ti regalerò una rosa, studentessa universitaria
Uomini soli vorrebbero insegnarti la culinaria
Noi tra cent'anni mi sa che non ci saremo
Ma Baudo condurrà ancora il festival di Sanremo

Iniziative racconti

Oggi ho concluso il primo dei racconti per la raccolta nome in codice Taroccolandia.

Il nome è ancora provvisorio. Si tratta di una delle tante iniziative partite sul forum di XII.

L'idea era quella di scrivere un racconto per ogni arcano maggiore dei tarocchi. 11 autori, 2 racconti a testa e quindi 2 carte estratte a sorte.

A me sono capitate: Le Stelle e Il Papa. Il primo racconto (Le Stelle) l'ho già concluso. Il secondo lo inizierò a breve. Se tutto va bene, anche questo progetto diventerà presto una raccolta targata XII.

Se volete anche voi far parte di uno dei progetti, siamo sempre in cerca di persone che vogliano cimentarsi con il racconto. Basta iscriversi al forum e partecipare a una delle iniziative.

In questo momento stiamo mettendo in cantiere Racconti e Wikipedia. L'idea di base è quella di sfruttare le voci a caso di wikipedia, estrarne 3 e da lì creare un racconto.

L'Eterno Sogno

L'Eterno Sogno
di Daniele Bonfanti.

Bello, mi è piaciuto.

Anche se...
A mio parere, a volte viene spezzato troppo il ritmo della narrazione, saltando da un personaggio all'altro troppo spesso e nel giro di poche righe.
E' una cosa che a me non piace, preferisco la narrazione + "corposa". In effetti, quando Daniele si cimenta nelle parti + lunghe, il romanzo diventa + godibile, coinvolgente e divertente.
All'inizio poi facevo confusione con i 4 draghi protagonisti, che non sembrano molto caratterizzati, poi ovviamente, con l'andare del testo si distinguono. Alcuni però, come Kab, non rimangono nel cuore.

Bello perché?
Un fantasy per alcuni aspetti atipico, la simpatia e il cinismo dei draghi in alcuni dialoghi è eccezionale. Come quando affrontano temi come la morte, la religione, e in particolare il loro rapporto con la vita rispetto ad altri personaggi come gli Elfi o Aina che credono in qualcosa di superiore. Alcuni passaggi spettacolari, come la battaglia finale o lo scontro con il golem di cristallo.
I nemici che diventano alleati per sconfiggere un nemico comune.
Gli elfi disegnati con un aspetto più 'umano'.

Una Poesia al Giorno (19)

L'Eterno Bambino
(13 gennaio 2006)

L'eterno bambino
Vola su messe di bambini
Libera la sua armonia nell'aria
Rincorso dal tempo ballerino
Circonda il suolo di diademi
Folletti acerbi e missioni inutili
L'isola è lontana
Il suo ritorno chiama
Il corsaro grida vendetta
e dal ponte la vedetta
Scorge il nero del bestiame

Vola ragazzo alieno
Il tuo cuore leggero
Il tuo sogno lontano
E il pensiero trasmuta mondi

L'Assassino: Kill the Reality Show (20)

Arazza Marchina corre come se avesse alle spalle uno sciame di coleotteri impazziti, spinge sui polpacci come se fossero stantuffi di una locomotiva a vapore e cerca di stancarsi di brutto per poi dormire meglio.
Lungo un corridoio che corre lungo il perimetro del castello incontra qualcuno, per un istante pensa di fermarsi e mettersi sulla difensiva per affrontare il nemico, ma poi si accorge che una delle svampite di quel reality show e allora prosegue dritto facendo un saluto militare. S’accorge immediatamente di aver diminuito il ritmo e allora ricomincia a spingere come se non ci fosse un domani, un passo dietro l’altro, si senta la donna bionica, telefilm anni ’70 che le piaceva tanto.
Svolta all’angolo estremo del perimetro cercando di mantenere la stessa andatura, un poco sbanda, ma poi riesce a ritornare in carreggiata e a continuare imperterrita la corsa. La microtelecamera fa quasi fatica a tenere il passo, vola alta sopra la testa di Arazza ed emette un lieve ronzio che l’orecchio umano non può percepire. I concorrenti non lo sanno ma a loro insaputa quelle 16 telecamere sono state sintonizzate sui loro impulsi celebrali e non potrebbero perderli nemmeno se lo volessero, salvo naturalmente qualche guasto tecnico.
Quel tratto di corridoio sembra più buio di quello precedente, è come se la luce proveniente dalle poche lampade a forma di torcia si fosse affievolita improvvisamente. Anche la temperatura sembra lievemente diminuita. Arazza cerca di non fare caso a questi particolari, ma il suo addestramento ormai le fa rilevare istintivamente i cambiamenti nell’ambiente che la circonda. Passando davanti ad una porta sente del trambusto, come se qualcuno stesse sfasciando dei mobili. La soldatessa vorrebbe fermarsi a controllare, ma l’istinto di nuovo le suggerisce che sarebbe meglio continuare a correre e mettere una discreta distanza da quella stanza.
La sensazione diventa convinzione quando dalla stanza esplode un urlo disumano, isterico e poi una risata sinistra, quasi diabolica.
Carletta Miciona e Andina Morella sono state riaccompagnate in camera ed è stato somministrato loro un blando sedativo per dormire. Per contratto devono litigare spesso, appena ne hanno l’occasione, così da far salire la soglia di attenzione del pubblico.
Le due però hanno esagerato, non sono mai state amiche, questo è risaputo, hanno partecipato a Togli il piede da mio naso con Lucco Mastronudo e si erano sempre guardate in cagnesco. Durante gli accordi contrattuali però erano sembrate cordiali e concordi nel sottoscrivere queste singolari tenzoni.
Ora le due se la dormono della grossa, naturalmente in abiti succinti perché giustamente nelle loro camere al temperatura è stata alzata all’inverosimile per permettere che stiano sempre sopra le coperte.
Le telecamere personali sono fisse sui corpi sinuosi delle due manze con inquadrature spettacolari per tutti i seguaci dell’onanismo.
Mimmo Portalanonna rimane sotto la doccia per circa mezz’ora facendo fluire il liquido bollente su tutto il corpo.
I muscoli si rilassano, le ossa fischiano e i pori spurgano.
Guarda sconsolato il batacchio laggiù, che pendola innocuo nella sua sede. E’ da un po’ che non lo usa per scopi militari, da quando ha fatto cilecca per 11 volte di fila.
Cerca di smanacciarlo un po’, ma niente, non ne vuole sapere. Allora esce dalla doccia, si friziona con forza il corpo e osserva la sua immagine caliginosa nello specchio.
Si trova bello, di una bellezza superiore, eppure non riesce più a far colpo sulle donne. Forse leggono nei suoi occhi qualcosa che realmente sta nascondo nella sua anima.
Non lo sa, non lo vuole sapere. Si riveste e ritorna a passo marziale in camera. Indossa un pigiama con coniglietti rosa e lumache ballerine, si infila a letto e rimane a occhi aperti a fissare il soffitto come ogni santa notte.
Miseria Pomposa si è addormentata sul cesso, il taccuino su cui stava freneticamente annotando le sue impressioni sull’ananasso è caduto nelle mutande abbassate sulle scarpe.
Ha pianto molto e il rimmel le si è sciolto tutto formando un pastrocchio incredibile. Conciata in quel modo sembra una cantante death metal con problemi metabolici.
La microtelecamera indugia un po’ sulle sue parti intime poi ritorna ad altezza soffitto.
Norberto Cigolla ha portato il suo cane di pezza Wooby sotto la doccia. Non riesce a fare la doccia senza Wooby. Wooby gli vuole tanto bene. Bau.
Si lancia in una salsa con le ciabatte infradito. Rischia di cadere ad ogni smistamento d’anca, ma rimane sempre miracolosamente in piedi.
Wooby sembra ridersela. Bau.
Finito il ballo, senza effettivamente essersi lavato, torna in camera e dorme con il cane inondando il materasso di litri e litri d’acqua.

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