Il Bravo Ragazzo di Dean R. Koontz

Titolo: Il bravo ragazzo
Autore : Dean R. Koontz
Anno: 2009, 369 pag.
Editore: Sperling & Kupfer
Tim è al suo solito bar quando uno sconosciuto gli mette in mano una busta e se ne va. Dentro, diecimila dollari in contanti e la foto di una bella donna con tanto di indirizzo. Poco dopo, un altro uomo gli si siede accanto e si mette a fissare la busta. Al volo Tim capisce che ha ricevuto per sbaglio la commissione per un omicidio e che quello al suo fianco è il vero killer. Gli dà la busta con i soldi, senza la foto: "Ho cambiato idea. Questo è per il disturbo". Sa però che l'equivoco non durerà a lungo e che gli resta poco tempo per avvisare la vittima designata. Inizia così una disperata corsa contro il tempo che stravolgerà la sua esistenza - di normale bravo ragazzo costringendolo a trovare il coraggio per mettere a rischio la propria vita e diventare, suo malgrado, un eroe.
Il caro Dean lo compravo e lo compro a volte ancora a scatola chiusa. Cioè senza avere letto nessuna recensione, senza suggerimenti e senza (quasi) leggere la quarta di copertina.
Questo perché negli anni ho imparato a conoscerlo, e alcuni suoi romanzi, come Le Lacrime del Drago e Il Posto del Buio, sono per me delle pietre miliari della sulla impressionante bibliografia. Tra l'altro ho scoperto solo qualche anno fa che è anche un apprezzato autore di sci-fi, e alcuni suoi romanzi degli anni sessanta e settanta sono stati pubblicati da Urania con discreto successo.
Detto questo, io ho sempre apprezzato il Koontz scrittore di thriller/horror/vattelapesca, anche se negli anni alcune suo opere mi hanno lasciato un po' perplesso, per questa sua tendenza a creare personaggi troppo buoni o troppo cattivi, e, a mio giudizio, troppo finti. Oppure libri un po' pacco, come Phantoms o Il cattivo fratello.
È per questo che mi sono avvicinato a Il Bravo Ragazzo con una certa perplessità, per poi lasciarmi coinvolgere dalla storia e dal personaggio. A differenza di altre trame, questa mi è sembrata più calibrata, il protagonista, anche se, come al solito, è troppo americano, è comunque credibile e ben caratterizzato. Forse il cattivo è dipinto ancora una volta come troppo cattivo. Ok è pazzo, è mentalmente instabile, comunque a me è sembrato in alcuni passaggi poco credibile. Affascinante, senza ombra di dubbio, in alcuni punti irritante, ma certamente godibile.
Certo, non è un romanzo da strapparsi i capelli e gridare al miracolo. È una storia koontziana, tutta suspence e pericolo, con colpi di scena a volte prevedibili, ma comunque adrenalinico e divertente.
Insomma, un romanzo di tutto rispetto per passare piacevoli ore di intrattenimento.
GIUDIZIO: 3 su 5

E per finire vi lascio con un video divertente.


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