Nei boschi eterni, o meglio, dans les bois éternels, perché trattasi di autrice francese, è un noir uscito nel 2006; in Italia 2007 con Einaudi.
Autrice, sì, non fatevi tranne in inganno, perché dietro lo pseudonimo si nasconde una scrittrice che in realtà di mestiere fa la zooarcheologa medievalista (non chiedetemi che tipo di lavoro sia, forse è un'Indiana Jones in gonnella alla ricerca di ossa di animali del medioevo).
L'approccio non è stato dei più semplici, ho avuto difficoltà a immergermi all'inizio nella storia e nel mondo creato dall'autrice, e il suo protagonista, il commissario Adamsberg, a volte mi pareva un idiota completo.
Ho dovuto ricredermi, sono stato piacevolmente smentito. Uno dei tanti punti forti di questo romanzo, e immagino anche dei precedenti, è proprio la caratterizzazione dei personaggi. Sono tutti convincenti e con caratteristiche marcate, distinguibili, che li rendono unici.
Adamsberg è uno spalatore di nuvole (cit.) e conduce le indagini con una metodologia tutta sua, anzi, quasi con l'assenza della stessa, divagando su concetti apparentemente senza nessun nesso logico, ma arrivando poi all'intuizione giusta.
Strepitosi anche i comprimari, tra cui spicca la figura di Danglard, comandante dalla mostruosa cultura che incanala nei giusti binari il commissario quando deraglia pericolosamente e che lo aiuta in ogni situazione pur non approvando tutte le sue scelte e quella di Veyrac, poliziotto misterioso appena giunto nelle schiere dell'Anticrimine, e che ha il vizio di mettere in versi qualsiasi fatto gli accada e nella narrazione è veramente divertente da leggere, nonostante sia passata anche al setaccio della traduzione.
Oltre all'ottima caratterizzazione dei personaggi, il romanzo è supportato anche da una trama notevole, intessuta con maestria e che riallaccia tutti i fili che sembravano senza senso ad un finale che sorprende. Un noir che scorre veloce, piacevole da leggere e che non annoia mai.
Tirando le somme: nei boschi eterni mi è piaciuto, non mi ha fatto saltare sulla sedia o gridare al miracolo, ma mi ha fatto passare ore piacevoli, ed è quello che, a mio parere, un buon libro deve fare.
Lo consiglio a tutti.
Autrice, sì, non fatevi tranne in inganno, perché dietro lo pseudonimo si nasconde una scrittrice che in realtà di mestiere fa la zooarcheologa medievalista (non chiedetemi che tipo di lavoro sia, forse è un'Indiana Jones in gonnella alla ricerca di ossa di animali del medioevo).
L'approccio non è stato dei più semplici, ho avuto difficoltà a immergermi all'inizio nella storia e nel mondo creato dall'autrice, e il suo protagonista, il commissario Adamsberg, a volte mi pareva un idiota completo.
Ho dovuto ricredermi, sono stato piacevolmente smentito. Uno dei tanti punti forti di questo romanzo, e immagino anche dei precedenti, è proprio la caratterizzazione dei personaggi. Sono tutti convincenti e con caratteristiche marcate, distinguibili, che li rendono unici.
Adamsberg è uno spalatore di nuvole (cit.) e conduce le indagini con una metodologia tutta sua, anzi, quasi con l'assenza della stessa, divagando su concetti apparentemente senza nessun nesso logico, ma arrivando poi all'intuizione giusta.
Strepitosi anche i comprimari, tra cui spicca la figura di Danglard, comandante dalla mostruosa cultura che incanala nei giusti binari il commissario quando deraglia pericolosamente e che lo aiuta in ogni situazione pur non approvando tutte le sue scelte e quella di Veyrac, poliziotto misterioso appena giunto nelle schiere dell'Anticrimine, e che ha il vizio di mettere in versi qualsiasi fatto gli accada e nella narrazione è veramente divertente da leggere, nonostante sia passata anche al setaccio della traduzione.
Oltre all'ottima caratterizzazione dei personaggi, il romanzo è supportato anche da una trama notevole, intessuta con maestria e che riallaccia tutti i fili che sembravano senza senso ad un finale che sorprende. Un noir che scorre veloce, piacevole da leggere e che non annoia mai.
Tirando le somme: nei boschi eterni mi è piaciuto, non mi ha fatto saltare sulla sedia o gridare al miracolo, ma mi ha fatto passare ore piacevoli, ed è quello che, a mio parere, un buon libro deve fare.
Lo consiglio a tutti.
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