Sono sempre stato appassionato dalle ambientazioni medievali, memore di vecchi film sui cavalieri della tavola rotonda, il valore, l'onore, i duelli, le battaglie e quant'altro.
Mi sono avvicinato ai libri di Candace Robb proprio per questo, in quanto thriller ambientati nell'era oscura, che poi tanto oscura non è.
Siamo nella città di York, nella metà del 1300, una suora scappa da un convento con una preziosa reliquia, per venderla e ricavare il denaro per scoprire dov'è finito il fratello. Muore prima di poter portare a compimento l'intento e poi "risorge", miracolata dalla Vergine ma dimentica della reliquia.
Owen Archer, protagonista di quasi tutti questi romanzi e, guarda caso, di professione proprio arciere, viene incaricato dall'arcivescovo di York per condurre le indagini e ritrovare la preziosa reliquia.
La trama effettivamente non è male a leggerla così. Purtroppo l'unico punto forte di questo romanzo è appunto l'ambientazione storica, descritta molto bene dalla autrice e molto d'atmosfera. La narrazione invece langue, arrancando capitolo dopo capitolo in una storia che poteva essere orchestrata, a mio avviso, in modo migliore. Da un thriller ci si aspetta qualcosa di più e non solo lunghi dialoghi, ma pathos, suspense e maggiore azione.
Alcuni personaggi poi, a mio parere, non sono ben caratterizzati, anche lo stesso Archer a volte sembra un pupazzo con poca personalità. I personaggi migliori sono sicuramente quelli femminili, forse perché l'autrice ci si immedesima maggiormente, ma uno scrittore deve dare di più ai suoi attori, non solo a quelli che ama.
Tirando le somme: mi ha deluso, non mi ha appassionato. Mi ha sorpreso piacevolmente come ambientazione, calandomi perfettamente nel periodo storico, ma poi mi ha lasciato perplesso sulla storia, quella che deve coinvolgere il lettore e portarlo con bramosia fino alla fine.
Mi sono avvicinato ai libri di Candace Robb proprio per questo, in quanto thriller ambientati nell'era oscura, che poi tanto oscura non è.
Siamo nella città di York, nella metà del 1300, una suora scappa da un convento con una preziosa reliquia, per venderla e ricavare il denaro per scoprire dov'è finito il fratello. Muore prima di poter portare a compimento l'intento e poi "risorge", miracolata dalla Vergine ma dimentica della reliquia.
Owen Archer, protagonista di quasi tutti questi romanzi e, guarda caso, di professione proprio arciere, viene incaricato dall'arcivescovo di York per condurre le indagini e ritrovare la preziosa reliquia.
La trama effettivamente non è male a leggerla così. Purtroppo l'unico punto forte di questo romanzo è appunto l'ambientazione storica, descritta molto bene dalla autrice e molto d'atmosfera. La narrazione invece langue, arrancando capitolo dopo capitolo in una storia che poteva essere orchestrata, a mio avviso, in modo migliore. Da un thriller ci si aspetta qualcosa di più e non solo lunghi dialoghi, ma pathos, suspense e maggiore azione.
Alcuni personaggi poi, a mio parere, non sono ben caratterizzati, anche lo stesso Archer a volte sembra un pupazzo con poca personalità. I personaggi migliori sono sicuramente quelli femminili, forse perché l'autrice ci si immedesima maggiormente, ma uno scrittore deve dare di più ai suoi attori, non solo a quelli che ama.
Tirando le somme: mi ha deluso, non mi ha appassionato. Mi ha sorpreso piacevolmente come ambientazione, calandomi perfettamente nel periodo storico, ma poi mi ha lasciato perplesso sulla storia, quella che deve coinvolgere il lettore e portarlo con bramosia fino alla fine.
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