
La trama zoppica, in alcuni punti diventa noiosa, e solo in pochi parti l'interesse dello spettatore viene catturato come si deve. D'altronde non dev'essere facile raccontare in due ore di film una vicenda che di colpi di scena non ne ha tantissimi, se non la visione romanzata e allucinata che ne fa il regista in alcuni punti e che risulta un po' stucchevole. Si notano i tempi morti, la narrazione annacquata e dilatata e, nell'interregno tra i vari fatti, gli sbadigli si moltiplicano.
La recitazione di Gere, a mio parere, non è eccelsa e a essere sinceri, a parte la beltà, non è che mi sia mai piaciuto più di tanto. Sembra un fantoccio con poche espressioni e in questa parte è poco credibile.
Molto meglio Alfred Molina, che mette in ombra l'ex american gigolo, non che ci volesse molto, ma in lui si vede l'attore, la parte recitata, l'impegno profuso rispetto a Gere, cioè uno che si è fatto il mazzo perché fondamentalmente non è un Adone.
In fin della fiera: se non siete proprio interessati alla vicenda reale di quegli anni, lasciate perdere e noleggiate un altro film.
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