Blaze - Stephen King

In Blaze ho ritrovato il King di una volta, quello scrittore ricolmo di passione e creatività che da po' di tempo non leggevo. Grazie tante, direte voi, questo romanzo è targato 1973 ed era stato scritto dalla sua controparte dissociata Richard Bachman. Ha scritto questo romanzo alla fine del ciclo del suo alter-ego, è il quinto dei quattro sfornati da Bachman e mai pubblicato, questo perché l'autore lo riteneva una schifezza.
Poi, come per tante cose, il tempo cambia i punti di vista e King l'ha ritrovato in uno scatolone, l'ha riletto, l'ha revisionato e pubblicato dopo più di trent'anni, adattandolo ai giorni nostri.
E ha fatto un ottimo lavoro, secondo me.
La trama è semplice, lineare e tratteggia la storia di un personaggio, Blaze appunto, che entra nel cuore per rimanerci. Pur essendo un "cattivo", è un antieroe dal cuore buono, spinto sulla via della perdizione dalla sua condizione sociale, dal fatto di essere un po' ritardato e dalla frequentazione di cattive compagnie.
Come già detto, ho ritrovato il King di un tempo, quello brioso, giocoso e colmo di passione per la scrittura, passione che, secondo me, si è un po' affievolita negli anni diventando mestiere. La lettura scivola via veloce, spensierata, ma appassiona. Il plot è suddiviso tra la storia presente e i flashback del passato del protagonista. Gustose tutt'e due.
Blaze, come tutti i personaggi di King, è psicologicamente ineccepibile, costruito con maestria, un personaggio vero, reale, non un eroe da copertina concepito per la storia.
Un romanzo dolce, amaro, a tratti commovente e spesso divertente, con quella sottile ironia tagliente dell'autore.
Insomma, l'avete capito: mi è piaciuto.
Leggetelo se amate il Re.

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