Due giorni fa al CERN di Ginevra è stata fatta una scoperta eccezionale: è stato finalmente individuato il Bosone di Higgs. L'eminente fisico l'aveva teorizzato nel lontano 1964 e finalmente, a 85 anni suonati, è riuscito a vederlo, tant'è che poi si è messo a piangere per la gioia.
Per trovarlo hanno dovuto fare capriole carpiate e tripli salti mortali, setacciando poi la materia sparata lungo le rive del lago, come ricercatori d'oro del Klondike, tanto cara a Paperon de Paperoni.
Io di certo non sono qualificato a spiegare cos'è 'sto bosone, non sono un fisico, ma, da quanto ho capito, questa scoperta da conferme al modello standard, cioè quello della gravità e della massa. Sì, perché il Bosone è una specie di collante universale che spiega perché l'universo è, più o meno, ordinato e non un ammasso informe di materia. Giusto?
Questo apre spiragli importanti nella ricerca e nella comprensione di quella stronza della massa oscura che compone il 96% del nostro universo e che nessuno ha ancora capito da cosa è composta e perché esiste. O, perlomeno, è stato teorizzato, ma siamo ancora all'oscuro (eh, eh, che ridere).
Il bosone è stato anche soprannominato "Particella di Dio", derivante dal titolo del libro di Leon Lederman "The God Particle: If the Universe Is the Answer, What Is the Question?", pubblicato nel 1993. Ma Higgs si è dissociato perché lo trova offensivo per i credenti... e lui è pure ateo.
In effetti ci si domanda dove sta Dio in tutto questo, ma i teologi troveranno risposte convincenti, fino a quando non troveranno altre particelle e qualcosa di inquietante nella materia oscura, tipo che è una specie di gelatina come quella del bulbo oculare.
Io rimango in attesa. Perché, nonostante non ne caspisca una fava, sono sempre affascinato da 'ste cose e spero di rimanere in vita piuttosto a lungo per vedere la risoluzione dell'enigma, e tante altre cose, come la scoperta del primo pianeta extrasolare simile alla Terra, il contatto con forme di vita extraterrestri e la 120a edizione di Amici.
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