Libro controverso, che ha diviso i lettori. Celebrato come capolavoro, in realtà è un trappola cattura lettori.
Mi spiego meglio, parla di un topolino, il tredicesimo di una cucciolata la cui mamma aveva solo dodici mammelle e lui inizia a nutrirsi di pagine di libri. Capirai.
Intendiamoci, la trama è intrigante, ti tira dentro, soprattutto se sei innamorato dei libri, e, se sei un lettore seriale, ricadi ampiamente in questa categoria.
È un libricino che si lascia sfogliare, senza impegnare troppo, ma comunque un minimo di testa e di volontà di continuare a leggerlo ce la devi mettere.
È il solito discorso dell'aspettativa, se credi che sia il libro che ti cambia la vita, allora hai sbagliato strada, se invece, come il sottoscritto, lo prendi in mano pensando che sia una lettura leggera e ne rimani comunque coinvolto, allora ti sembra un buon romanzo.
Io l'ho letto volentieri, anche se ho fatto fatica in alcuni passaggi troppo mielosi e autocelebrativi, in meno di una settimana.
Non mi ha aperto i chakra, non è stata una catarsi, non mi ha illuminato indicandomi la via. È un buon romanzo che il marketing ha cercato di spingere. I capolavori sono altri.
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