Starflight

La versione DOS di Starflight uscì nel 1986 e poi venne sviluppata più tardi per Commodore 64, Amiga, Atari ST e Mac. Qualche anno dopo, esattamente nel 1991, uscì anche una versione per Sega Mega Drive.
Il gioco, come il titolo suggerisce, ci mette a capo di un'astronave con cui dovremmo navigare nello spazio profondo, alla ricerca di nuove forme di vita, pianeti abitabili e della luce della conoscenza. Esploreremo la galassia conosciuta e sconosciuta, combatteremo contro altre astronavi e si faranno un bel po' di attività di trivellazione su pianeti, alla ricerca di metalli preziosi da vendere per potenziare la nostra bella astronavina.
Si parte dal pianeta Arth (con un E all'inizio cosa diventa?) che è praticamente una colonia di umani sopravvissuti ad un disastro interplanetario. Costretti a vivere sotto la superficie del pianeta a causa di radiazioni stellari intense, rispuntano fuori dai loro buchi nel 4620 e scoprono in primis la tecnologia per fare viaggi interstellari e, di conseguenza, costruire astronavi, e in secondo luogo che il pianeta è una colonia di un pianeta chiamato Terra (ma va?).
Quindi all'inizio del gioco ci si ritrova nello spazioporto di Arth, dove dovremo equipaggiare la nostra astronave e decidere anche i membri dell'equipaggio che si possono scegliere tra cinque diverse specie, con diverse caratteristiche,  che possono essere migliorate, pagando ovviamente.
Fatte tutte le operazioni del caso, finalmente si può uscire all'avventura. Il divertimento sta proprio nell'esplorazione dei vari sistemi e nello scendere sulla superficie dei pianeti per cercar minerali e forme di vita con il nostro bel modulo di terra. Soddisfazioni maggiori si hanno quando si scopre qualche pianeta abitabile, che, oltre a darci un bel gruzzoletto, si ha anche l'onore di battezzare con un nome a noi caro.
Oltre a questo nello spazio profondo si faranno diversi incontri interessanti, con razze aliene simpatiche che vorranno solo parlare e altre bellicose che appena ci incroceranno prima di parlare spareranno qualche bel missilone. Se siamo fortunati potrebbe anche capitarci di incrociare l'astronave Enterprise. Chiaro che gli alieni si rapporteranno con noi a seconda di come vanno gli incontri: cioè se prima di aprire il canale diplomatico alziamo gli scudi e armiamo i laser, chiaro che potrebbero incazzarsi. Il bello del gioco sta anche in questo.
La grafica, ovviamente, è quella che è, molto pixelosa e sgranata, tenendo conto che è un gioco che ha ormai quasi trent'anni. Non è bello da vedere, ok, ma la figata sta nella profondità del gameplay in tutte le sue sfumature. Ci si immerge in un'avventura che ha un buon plot e che è divertente da giocare in ogni suo aspetto.
È scaricabile nella maggior parte dei siti abandonware e in giro si trova anche il manuale. È consigliabile farlo partire con il DOSbox, anche perché non so se i SO attuali riescono a digerirlo.

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