Dr. House e la pubblicità

Mi sono stufato.
No, non della serie, ma di Mediaset.
Mi viene in mente una pubblicità di qualche tempo fa, credo della RAI riguardo ai film in prima serata, diceva così: non si interrompe un'emozione. Peccato che poi anche loro hanno moltiplicato le interruzioni, non come i loro concorrenti, ma poco ci manca.
Ho già discusso di questa cosa, si capisce che un network privato basi i suoi introiti sulla pubblicità, ma, se distribuita in modo massiccio sul palinsesto, questa grava pesantemente sul telespetttore, che - è il mio caso, ma credo di non essere isolato - si spacca le balle e migra in altri lidi, oppure spegne e si legge un bel libro. Il libro non ha stacchi pubblicitari, per il momento.
Quindi, pur apprezzando la serie, credo che d'ora in avanti me la guarderò in streaming da qualche altra parte oppure aspetterò il DVD con tutte le belle puntate lì, pronte da degustare.
Mi si replicherà che sono munito di telecomando e la scelta è mia, e che comunque sono ben altri i mali della televisione moderna, come i contenuti, e che comunque le pause pubblicitarie danno la possibilità al pubblico di fare qualcosa d'altro, tipo, andare in bagno, fare uno spuntino, portare fuori il cane, fumarsi una paglia, farsi una canna o sturare il lavandino.
Di grazia rispondo che preferisco ciucciarmi tutta una puntata intera e poi magari sopportare un quarto d'ora di pubblicità.
Inoltre, avete notato che gli spot hanno sempre qualche decibel in più rispetto ai programmi? È una tecnica per attrare l'attenzione del pubblico che mi pare fosse stata bandita già negli anni '90 con una bella legge, ma si sa che le televisioni fanno un po' quel cazzo che gli pare, e il garante  a volte non è molto garante. A me l'aumento dell'audio non fa altro che farmi incazzare ulteriormente.
Chiuso.
Ah, dovevo parlare del dottore? Quattro puntate che non ho analizzato. Comunque, dai, il gioco è sempre lo stesso, l'abbiamo sviscerato già da anni e continua così, e va anche bene.
Tutto il resto è noia.

2 commenti:

  1. non vorrei darti un dispiacere ma qui a vercelli un paio di anni fa un tizio si fece stampare un libro da una piccola casa editrice del luogo e per pagarselo inserì ogni tot pagine degli inserti pubblicitari. non so però che seguito abbia avuto la cosa. Per il resto quoto perfettamente quelo che hai scritto.

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  2. Spero non prenda piede :)
    Mi immagino già i libri con inserti pubblicitari ogni 10 pagine, un po' come succede con alcuni giornali che prima di vedere un articolo ci sono circa 50 pagine di pubblicità.

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