Dario Abbracciapreti sta pensando che era meglio non partecipare a questo reality, ma ha firmato un contratto che gli pareva vantaggioso. Diecimila euro a settimana di permanenza non gli sembra poi tanto adesso, anche se quando ha firmato ha pensato all’aumento di popolarità che gli può dare il programma.
In fondo però i suoi libri vendono ormai bene, sta seduto su una pentola d’oro e forse non aveva bisogno di tutto questo.
Sospira, inutile piangere sul latte versato, tanto era andato a male. Ormai è dentro il castello e ci deve rimanere. Tira fuori dalla borsa i libri che si è portato da leggere; ha dovuto combattere parecchio con la produzione per avere il permesso di portarli e solo a condizione che li leggesse prima di coricarsi e non durante il giorno.
Li nasconde nel cassetto del comodino. Ha deciso che il primo che leggerà sarà Dieci Piccoli Indiani.
Paolina Nuvolara appena entrata in stanza ha posizionato un crocefisso sopra la porta. E’ stato facile puntellarlo al cartongesso. Il povero cristo che ci sta appeso sanguina da tutte le parti, ovviamente perché i Romani non sono stati tanto carini con lui. Gli ha sempre fatto tenerezza appeso a quella croce, ma crede solo in lui e non nella chiesa di cui una volta era serva fedele. Non sopporta più l’ipocrisia dell’istituzione, che pensa solo alla politica, al denaro e non a condurre i fedeli verso la verità.
Già, la verità. Ormai sono diversi anni che si interroga su quale sia il dio vero. Non che abbia perso la fede, sa che lassù c’è qualcuno che è dio di amore infinito, ma anche quella croce che sta appesa sulla porta ha quasi perso significato. Sa che Cristo esiste, non ha nessun dubbio, se non alla mattina presto prima del caffé. Ma la verità non è in una sola religione, perché la religione è creata dagli uomini, imperfetti per natura, e l’imperfetto non può capire la perfezione, quindi non può nemmeno conoscere la verità, ma solo parte di essa e travisarla.
Mimmo Portalanonna ha tirato fuori dalla valigia una bambola gonfiabile in plexigas che ha riempito di sabbia di Alberobello. Una volta zavorrata la bambola sta in piedi da sola, ma l’opera non è completata. Con sorprendente manualità, Mimmo fa apparire dal bagaglio anche un piedistallo e un’asta gommata che va subito a comporre. Prima di infilare l’asta nel piedistallo, monta nella maschiatura di ques’ultimo un sagomato gommoso al fine di rendere flessibile il movimento dell’asta.
Una volta conclusa tutta quanto l’operazione, monta l’asta e ne comprova la mobilità. Soddisfatto del risultato, prende la bambola gonfiabile e l’assicura all’asta. A questo punto si spoglia e rimane solamente in boxer. Il fisico è quello da muscolo nervoso palestrato con tanto di tartaruga al posto degli addominali.
Si piazza davanti alla bambola completamente nuda e comincia a bersagliarla di cazzotti e calci volanti. Il plexigas sembra resistere.
Marzia Giobolengo si sta limando le unghie dei piedi seduta sul letto. E’ un’operazione che la rilassa moltissimo, difatti ha ormai ben poco da limare, ma solo l’idea la fa sentire più tranquilla. E’ contenta perché gli pare di essere all’interno di un film e lei ama moltissimo i film, i film sono la sua vita, il suo pane quotidiano. Peccato che li dentro non potrà vederne nemmeno uno e, se dovesse restare fino alla fine, sarà dura.
Molti si discostano dalla realtà con delle droghe, con oggettistica varia, con libri o videogames; la sua droga sono i film. Alcuni, come ad esempio Via col Vento, li ha visti più di dieci volte e sa citarne intere scene a memoria.
Si abbandona sul cuscino del letto, butta giù la valigia semivuota con un calcio e cerca di dormire ripassando alcune scene di Frankenstein Junior.
Norberto Cigolla sta ballando un lento con una bambola gonfiabile simile in tutto e per tutto a quella di Mimmo Portalanonna, solo che questa è sgonfia e parecchio flaccida. Mentre la porta a passo di danza, Norberto canta are you lonesome tonight cercando di imitare il timbro di Elvis e tutto sommato gli riesce anche bene. Indossa una maglietta gialla con scritto in rosso mi piace la trippa e sotto e nudo, a parte un reggicalze di pizzo nero.
Arazza Marchina è sul pavimento e sta facendo la seconda serie di flessioni da 200 ripetizioni. E in canottiera e boxer verde militare, le braccia e le spalle sudate mulinano avanti e indietro con un ritmo impressionante, come se la donna non sentisse fatica.
Si potrebbe dire che è il suo modo di scaricare lo stress accumulato durante la trasmissione, ma lei preferisce pensare che lo fa per tenere vivo e allenato il corpo e la mente. Non è preoccupata per la nomination, perché sa che quando l’assassino verrà, semmai dovesse arrivare, lei sarà pronta e sarà lui ad essere eliminato.
Nessun commento:
Posta un commento