L'Assassino: Kill the Reality Show (13)

Settimana 1 – Lunedì – Ore 0:12

1.
I 16 partecipanti al gioco arrivano presso la torre del Drago e vengono smistati verso le loro stanze. Il castello di Vaccamelata è talmente vasto che 4 sale di quest’ala sono state trasformate in camere da letto. Nel centro della zona notte è stato costruito un locale bagno enorme con vasca idromassaggio e zona sauna. Ai quattro lati invece sono stati allestiti dei piccoli servizi per le emergenze notturne, ma comunque anche in questi ci si può lavare.
Oltre questa zona è stata allestita una zona giorno, consistente in un soggiorno colmo di divani e poche altre amenità, una cucina e una sala da pranzo. In realtà la cucina serve solo per la colazione e per i piccoli spuntini, perché i concorrenti verranno sempre serviti da Beluga, mentre in cucina ci sarà il sommo cuoco Arturo “sedanolesso” Pampieri, assistito da due avvenenti aiutanti in abiti succinti. Naturalmente i concorrenti sono liberi di girare per tutti il castello, hanno firmato una liberatoria e se si infilano in qualche segreta o in qualche trappola sono affari loro. Anzi, meglio, ne giova lo spettacolo, anche perché comunque, dovesse succedere qualcosa di grave ci sono sempre degli impazienti riserve pronte ad entrare.
Quando i partecipanti entrano nelle stanze trovano i loro bagagli appoggiati sul letto, un vassoio di frutta fresca sul comò e appesi ai muri varie armi a fare da cornice un po’ tetra all’atmosfera quasi romantica del castello. Ci sono mazze ferrate, asce cornute, mannaie, sciabole, fruste a nove code e senza coda e persino un frullatore nove velocità che può leggere gli mp3.
Chi di loro sa di essere l’assassino? Il compito non è facile. Quale di quelle armi userà per eliminare la vittima? Oppure cercherà di usare qualcosa di più sofisticato, come del veleno o un aspirapolvere verticale?
Miriano Biottelli le rimira per un attimo quelle armi appese alla parete, non che le ami particolarmente, ma ha sempre ammirato chi ha maestria nel padroneggiarle e soprattutto il senso di potere che da impugnarne una. Vorrebbe salire sul comò con gli ananassi e le banane in bella mostra e tirare giù la mazza ferrata per sentire cosa si prova a tenerla in mano, ma desiste, non se la sente con la sua massa di salire sopra il mobile. Chissà come sono costruiti, hanno l’aria di essere solidi, ma magari sono in cartongesso come tutto il resto.
Apre la valigia, tira fuori solo l’essenziale e poi la butta dentro un armadio che sembra in noce ma in realtà è di plastica riciclata. Si guarda nello specchio a lato dell’armadio. Gli sembra di avere gli occhi iniettati di sangue e l’aria un po’ stanca. D’altronde ha appena viaggiato su aereo in condizioni meteorologiche pessime e ha subito ben 3 ore di diretta televisiva.
Vorrebbe farsi una doccia, ma chissà quanti altri concorrenti come lui hanno avuto lo stessa idea e quindi pensa di rimandare alla mattina. Sente il bisogno di urinare e di bere qualcosa di forte. Si passa una mano sulla faccia ed esce dalla camera.
Lui non lo sa, ma una microtelecamera lo segue sempre, oltre naturalmente a tutte quelle installate nei muri e sul soffitto, persino dietro i quadri e dentro le statue. Tutto il castello è stato munito di quasi cinquecento telecamere senza contare le 16 micro che attimo dopo attimo seguono tutti i concorrenti.
Dolcepiera sta sistemando con cura tutto il suo guardaroba riponendo sugli appendiabiti tutte le camicette e i pantaloni e nei cassetti gli indumenti intimi e i maglioni. Non ha nemmeno guardato le armi appese alle pareti, a lei interessano solo i pianoforti o al massimo qualche chitarra acustica.
Appena entrata nella stanza ha subito sbucciato una banana e l’ha trangugiata in tre bocconi famelici, nonostante il reale banchetto a cui ha partecipato poche ore prima. Lei è fatta così, appena è un sotto pressione deve divorare quintali di cibo per calmarsi. Riesce a smaltire tutto grazie alla giovane età e ad un metabolismo da mosca fornicatrice.
Al contrario di Miriano non vede l’ora di farsi una bella doccia o magari un bagno, ma teme che la vasca con idromassaggio, l’unica per sedici persone, sia già stata occupata da qualcun altro. Pazienza, andrà in uno dei quattro bagni laterali e starà sotto l’acqua bollente per un bel po’.
Gerbio “Mazzadifuoco” Barbani appena entrato nella stanza, ha spostato la valigia e si è sdraiato sul letto. Ha una fastidiosa emicrania che gli parte dall’occhio sinistro e gli prende tutto l’emisfero fino ad arrivare al cervelletto. Vorrebbe chiedere un analgesico a qualcuno della produzione, ma pensa che magari stendendosi un po’ il mal di testa si attenuerà. Invece continua a pulsare fastidiosamente, a ritmo cardiaco.
Sente già l’arrivo della crisi di astinenza da videogioco. Lo sa, conosce bene il suo profilo psicologico: appena si allontana dai suoi quattro pc in lan si sente perduto, come se gli mancasse una parte del corpo. Sa bene che dopo una settimana circa questa crisi comincia a passare e si trasforma in nostalgia, ma adesso vorrebbe veramente rilassarsi smanettando, magari qualcosa di poco stressante, tipo una partita a Rome Total War con il mod total realism, per esempio. Con il mal di testa non è bello giocare online, magari a Counterstrike.
Si passa le mani sulla faccia, chiude gli occhi e cerca di dormire, naturalmente senza cambiarsi d’abito com’è solito fare nella vita quotidiana.

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