11.
Mentre la reclame rolla sui suoi binari ben unti, i concorrenti si sgranchiscono le gambe, ben consci di essere ancora in presa diretta su canalemammamia, ma stanchi di rimanere accovacciati su quelle poltrone non tanto comode.
Dolcepiera canticchia una canzone di Parappa the rapper, Miriano Biottelli sembra parlare con se stesso gesticolando animatamente. Nella rete nazionale sta girando uno spot di soffici e gommosi paradenti per neonati troppo vivaci
Nel salone centrale fa decisamente freddo, l’enorme camino al centro della stanza brucia una sequoia in meno di dieci minuti, ma questo non basta a riscaldare i 300 metri cubi di aria. Carletta Miciona, Andina Morella e Florinda Ciorniona, quelle vestite, o meglio svestite, con abiti succinti, soffrono in silenzio, ben consce del fatto che solo le loro cosce e i loro seni rifatti a parlare per loro.
La pubblicità si conclude con uno spot di un detergente magico che fa sparire anche il plutonio dalla cucina e si ritorna per un attimo a spiare i comportamenti dei partecipanti. Gerbio Barbani sta tamburellando un pezzo musicale su un bracciolo della poltrona su cui è seduto mentre Carletta Miciona si liscia il vestito e mette a posto la cannotierina perché si è accorta che le telecamere la stanno inquadrando.
“Vittimeeee!!” tuona Donaldo irrompendo con la sua pomposa presenza nella sala.
“Eccoci,” dicono alcuni. Quelli che si erano alzati si riaccomodano sulle poltrone, prontamente imbeccati dagli aiutanti di scena.
“E’ giunto il momento di conoscere chi saranno le prime tre vittime di questa settimana. Vi ricordo che in quanto vittima sarete scelti dall’assassino per l’eliminazione, eliminazione che potrà essere effettuata in qualsiasi momento da qui alla prossima diretta, ma tassativamente prima di domenica prossima, cioè una settimana a partire da quando verrà assegnato il ruolo.”
Nella stanza cala un silenzio innaturale, ora tutti sono ben attenti a quello che il conduttore sta blaterando, la tensione si taglia con un coltello da salama.
“Quindi ora andrò a comunicarvi i nomi delle tre vittime. Vi ricordo che in palio per il vincitore di questo reality show ci sono ben 500.000 euro e una fornitura per un anno di salumi extraslurp della premiata ditta Sborloni e Mangiafetta.
Bene, ora la produzione mi comunicherà i tre nomi, ecco che Giangianni mi porta gentilmente la busta.”
Nello studio fa irruzione con passo armonico un assistente di studio con tanto di cuffia scenografica in testa, porta con solennità una busta a Donaldo che l’agguanta come se da questo dipendesse la sua vita.
Il conduttore apre con studiata lentezza la busta, tira fuori un unico foglio, lo studia per una attimo e annuisce. Cala un silenzio inquietante anche in studio.
“Ho qui davanti a me i tre nomi,” annuncia alla telecamera e ai concorrenti ora il leggero stato di ansia.
“La prima vittima prescelta è . . . .” pausa scenica che dovrebbe far aumentare il pathos nel telespettatore, ma che serve solo a spazientirlo “ . . . Florinda Ciorniona!!”
La scena naturalmente passa in primo piano sulla nuova vittima. Florinda sorride, non sembra per nulla sorpresa ne turbata.
“Me l’aspettavo, faccio sempre questo effetto alle persone che non mi conoscono. Evidentemente la mia aggressività, tipica del mio segno zodiacale, fa paura al primo contatto, ma poi quando la gente impara a conoscermi e tutta un’altra cosa. Giustappunto questa settimana ho Giove nella prima casa, dovrebbe essere di buon auspicio.”
Donaldo è un po’ sbigottito da questa digressione astrologica, la bocca rimane aperta per alcuni secondi in una grande O che lascia intravedere il perfetto lavoro del dentista anche sui premolari e molari, poi qualcuno gli fa cenno di chiudere la fornace e lui ritorna a sorridere.
“Bene, vedo che Florinda la presa con filosofia, mi sembra lo spirito giusto per affrontare questa settimana. Ma lei è solo la prima vittima. Andiamo a svelare il secondo nome.
La seconda vittima dell’Assassino è . . .” altra pausa in cui il telespettatore ormai insulta il conduttore con epiteti quantomai creativi “ . . . Mimmo Portalanonna!”
Il nominato mostra un’espressione sorpresa solo per una frazione di secondo, evidentemente non si aspettava di essere nominato così presto. Per un’altra frazione di secondo dubita della sua capacità di abbindolare il prossimo, ma poi la granitica sicurezza che da sempre lo contraddistingue torna a calmare il suo animo.
“E’ un gioco. I primi nomi vengono scelti a caso, immagino. Probabilmente non ho avuto il tempo di parlare con tutti. Quando mi conosceranno meglio avrò più chances di non essere nominato. Comunque va bene così, ripeto, è il gioco.”
Donaldo si fa serio e annuisce dopo questa affermazione come per far capire che ammira il sangue freddo del concorrente mentre in realtà sta pensando che in frigo ha dello yogurt al sapore di trippa che da lì a poche ore scadrà e deve per forza mangiarlo.
“Ed ora l’ultimo nome, quello che andrà a completare la rosa delle tre vittime che l’assassino dovrà cercare di uccidere prima della fine della settimana. Tengo però a precisare alcuni punti riguardo il gioco. Dopo l’annuncio della terza vittima, i concorrenti rimasti si recheranno in biblioteca, qui troveranno la statua di Jack lo squartatore che darà loro le carta insanguinata e una di queste avrà impresso il marchio dell’assassino, niente meno che il logo del nostro programma. Naturalmente, chi troverà il logo, sarà il nuovo assassino.”
Applauso. Finto. Non c’entra una mazza, perché il pubblico dovrebbe applaudire la spiegazione? Forse perché trova eccitante tutto quanto, sta di fatto che ci sono solo manichini, il regista e gli autori si sono stufati degli spettatori in carne e ossa e hanno aggiunto anche la versione manichino 2.0 che sorride, sfarfalla le palpebre e applaude in sincro con l’audio finto.
“Ok, dopo questa breve e dovuta spiegazione, vado ad enunciare il nome della terza ed ultima vittima. Il nome della terza vittima è . . .” alcuni spengono il televisore “. . . Arazza Marchina!”
La terza vittima non fa una piega, rimane impassibile e non parla per diversi secondi. Qualcuno della produzione le fa un cenno eloquente e lei lo squadra con occhi di fuoco, lo sguardo è talmente aggressivo che il povero autore si ritira dietro una delle pareti finte.
“Accetto di buon grado questo incarico, farò il mio dovere come sempre e affronterò l’assassino faccia a faccia, senza paura, nel caso dovesse essercene bisogno.”
Ci si aspetta il saluto militare, ma Arazza ha il buongusto di non farlo.
“Solo un’altra cosa prima che gli altri concorrenti vadano in biblioteca. Volevo ricordare a voi, ma soprattutto ai telespettatori a casa, che se l’assassino dovesse fallire e venire scoperto dalla vittima sarà lui ad essere eliminato e la vittima che si è salvata sarà immune da nomination per la settimana seguente.”
La telecamera inquadra Cabrini Mariozzo che dice qualcosa nell’orecchio di Carletta Miciona, lei ride facendo sobbalzare le bocce per il piacere dello share.
“Bene, concorrenti, recatevi nella biblioteca mentre i tre nominati rimangano nella Grande Sala, grazie.”
I 13 concorrenti non nominati, piano piano, alla chetichella, si alzano dalle poltrone e si avviano verso l’immensa biblioteca del castello di Vaccamelata.
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