Se smetti di sognare, smetti di vivere.
È vero, è una frase fatta. Sentita e vista in decine di film e romanzi.
Ma nasconde una verità.
Questo nostro secolo di supertecnologia, cinismo e scienza applicata, ammettiamolo, ha impoverito il sense of wonder di molti e prosciugato quel po' di fantasia della maggior parte di noi. E lo dice un cinico, supertecnologico e ateo.
Al di là di tutto questo però non bisognerebbe smettere di sognare, nel senso di alimentare i propri sogni, le proprie ambizioni, senza rassegnarsi ai toni di grigio che la vita di ogni giorno ci regala a piene mani.
Oltretutto se raggiungi la rassegnazione, dentro incominci a spegnerti pian piano, come una fiammella che non viene più alimentata dall'ossigeno.
Ogni tanto bisogna dare retta al fanciullo che ci scalpita dentro, soddisfare quella fame di fantastico che spesso grida e non viene ascoltata. E questo non significa per forza credere ai fantasmi, agli alieni o a una qualche religione, significa avere dei desideri, come fondare una società di palloni gonfiabili, costruire una casa con le proprie mani, avere un figlio, oppure vivere di scrittura :).
E ora un'altra frase fatta: il sogno potrebbe non realizzarsi mai, ma non bisogna smettere di provarci, e di sperare che si avveri.
Io ci credo. Altrimenti non sarei qui a scrivere romanzi.
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