Specie dominante di Alessandro Girola

Alessandro Girola è uno di quegli autori della schiera del folto sottobosco degli autoprodotti che confermano che la qualità si può trovare ovunque e, anzi, a volte i migliori sono proprio schierati dall'altra parte della barricata e spesso la qualità non è quello che cercano gli editori normali.
In questo racconto conferma quanto già visto di buono nei suoi ultimi lavori: una maturazione stilistica, una grande capacità di gestione delle tecniche narrative, personaggi ben caratterizzati e trame intriganti.
I due racconti si leggono in un fiato, sono piacevoli, ben scritti, la trama non è scontata e da un'interpretazione originale dello sviluppo della pandemia.
Insomma vale veramente la pena acquistare per pochi euro questo ebook per passare dei piacevoli momenti di lettura.

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La biblioteca del morti - Glenn Cooper

Devo essere sincero, ero molto scettico nei confronti di questo romanzo, emerso dalla bolgia delle copertine multicolore dell'Editrice Nord, collocato in quel fenomeno sensazionalistico postcodicedavinci.
Mi ha incuriosito per la mole di recensioni positive e perché consigliato da alcuni amici fidati. Allora mi ci sono tuffato, con le aspettative azzerate, pensando di piantarlo lì dopo qualche pagina, e invece mi ha portato (come accade spesso quando si affronta un romanzo a cuor leggero) in un turbine di passione narrativa e me l'ha fatto leggere in un fiato.
Lo stile è coinvolgente, quasi mai banale, funzionale alla storia, raramente con fronzoli inutili. I personaggi sono ben costruiti e da subito si entra in empatia, nonostante qualche cliché USA dell'agente FBI alcolista e brillantone. La trama è intrigante e non delude quasi mai, intessendosi in vari piani temporali in modo perfetto, tenendo sempre sulle spine il lettore.
C'è un paradosso deterministico che il mio povero piccolo cervello ha fatto fatica ad accettare, soprattutto perché, se si conosce il destino di tutte le persone del mondo, il giorno della loro morte, e si possono prevedere catastrofi, allora credo sia anche possibile evitare quelle morti. E invece no, visto che è scritto, è impossibile sottrarsi al proprio destino. È uno di quei paradossi da spaccarsi la testa contro il muro.
A questo punto mi vedo costretto a leggere anche gli altri due, con la speranza che non cada di stile, o che perlomeno mantenga la stessa qualità del primo.

Il canto oscuro di Alessio Brugnoli

Non è facile scrivere ucronie, si rischia di cadere in storie già viste, in cliché abusati, in personaggi poco credibili. Inoltre bisogna documentarsi per evitare errori clamorosi riguardo al periodo storico di ambientazione. L'autore non ci è cascato, è ha creato una storia piacevole e interessante.
Ambientato nel '900 in una Roma dominata dallo stato Papale, dove non è c'è mai stata l'unità di Italia, la storia si sviluppa intorno alla morte sospetta di un personaggio influente e scomodo. I protagonisti si vedranno, loro malgrado, a indagare per fare luce sull'evento e dare la giusta dimensione a quello che apparentemente sembra un suicidio.
Lo stile è scorrevole e funzionale, la caratterizzazione dei personaggi credibile e ben delineate. L'unico problema forse sono le infodump che l'autore ogni tanto propina al lettore dalla bocca del protagonista, tipo link esterno di wikipedia, ma è solo un piccolo neo e nemmeno tanto fastidioso.
Tirando le somme, dico che è una lettura piacevole e che, visto il prezzo, vale proprio la pena di acquistare e leggere.

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Le creature della notte di Dean Koontz

In questo terzo capitolo si entra veramente nel vivo della storia, dove diversi nodi vengono al pettine e accadono disastri succulenti e atrocità da leccarsi i baffi.
Il caro Dean riesce a giostrare con maestria il materiale che aveva edificato con i primi due capitoli, e il divertimento è assicurato.
La storia non scade come ci si può magari aspettare da una saga di questo tipo, anzi entra proprio in una fase bollente, aprendo molteplici possibilità ai libri successivi.
Koontz ci abituati da tempo a situazioni e personaggi bizzarri, a volte pure troppo, con caratterizzazioni estreme, poco credibili nella realtà.
In questo, nonostante il cattivo di turno sfiori quel limite, ne rimane ai margini e il tutto resta godibile e verosimile, naturalmente applicato a un a trama dove accade di tutto. Gli altri personaggi risultano consolidati e ben tratteggiati come già era evidente nei primi due libri.
Un po' troppo corto per i miei gusti, ma forse è meglio così, perché la trama è sincopata, ti tiene sempre su di pathos, e non c'è un attimo in cui la palpebra cala.
Insomma un eccellente terzo episodio. E son qui ad attendere con trepidazione che alla Sperling finiscano di tradurre il quarto.

I robot di La Marmora di Alessandro Girola

Non è un segreto che io apprezzi Alessandro Girola come blogger e che quasi quotidianamente legga i suoi articoli su Plutonia Experiment e mi domando se questo posso influenzare il mio giudizio del Alessandro Girola scrittore. Immagino di sì, forse in minima parte, ma essere realmente obiettivi e stilare un giudizio oggettivo e una delle cose più difficili di questo mondo, a mio parere.
Data questa premessa, inizio a tessere le lodi del Girola scrittore.
Mi è capitato di leggere diversi suoi lavori in passato, trovandoli buoni, ma forse leggermente privi di pathos, di emotività, e di spessore per le caratterizzazioni dei personaggi. Leggendo questo racconto invece, tutte queste mancanze sono sparite, segno che Alessandro ha compreso, grazie al fondamentale confronto con autori e lettori, quali fossero i suoi punti deboli.
Lo posso affermare con sicumera perché questo I Robot di La Marmora è un gioiello di racconto. Il ritmo è incalzante, lo stile pulito e funzionale, senza inutili fronzoli stilistici, lo spessore dei personaggi è eccezionale e che dire della trama? Fantastica, in tutti i sensi :).
Ho divorato le pagine in poche ore e sono ancora affamato. So che Alex non  apprezza che gli venga detto che un suo lavoro è troppo corto e che io come lettore avrei voluto di più. Ma forse è giusto così, forse ampliato avrebbe perso il suo spessore, annacquandosi un po'.
Leggerò altro di Alex cercando di essere sempre obiettivo. È uno di quegli autori indipendenti che non sfigurerebbero tra i best sellers, ma tratta generi che in Italia sono parecchio bistrattati e considerati di nicchia.
L'onda lunga degli ebook sta dimostrando ancora una volta che la maggior parte degli editori non ha la capacità, e probabilmente la voglia, di assecondare i lettori hardcore, puntando solo sulla moda del momento.
Ma l'onda prima poi arriva e travolge tutto.

Il segreto dell'Anticristo di Fabio Sorrentino

Mi dispiace dirlo, ma non ci siamo. Ho acquistato questo romanzo incuriosito dal titolo e dalla trama e perché venduto su Amazon come best seller ed è stata una delusione totale.
L'inizio è promettente, ma poi si perde in un mare di parole, in infodump e descrizioni chilometriche che stancano e portano il lettore là dove non vorrebbe mai stare: nella noia.
Viene spacciato come libro di azione, ma l'azione è soffocata dall'onda di piena dei troppi periodi che girano intorno all'osso e non puntano diretti al succo del discorso.
I personaggi sono piatti, non hanno una caratterizzazione decente, sembrano marionette e non persone reali.
Ci sono anche alcuni errori gravi di sintassi: l'ho telefonata non si può vedere in un romanzo, mi fa stridere i denti e le gengive, anche perché appare come un errore macroscopico in uno scritto che adotta anche una certa raffinatezza nel testo.
La trama è inconcludente, i colpi di scena banali e prevedibili, e poi soprattutto non esiste un finale.
E l'anticristo non si vede da nessuna parte.

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