Doom 1993


Quante notti passate a giocare a questo fantastico gioco di ID Software del 1993. Vederlo adesso girare con quei pixel enormi mi fa venire mal di testa. E scatta sempre il problema della nostalgia e del ricordo che viene inevitabilmente ridimensionato dall'esperienza videoludica attuale.
Eppure Doom mantiene intatto il suo fascino, soprattutto per le atmosfere horror e quel senso di inquietudine che riesce ancora a trasmettere. Ricordo bene quando alle due di notte con le cuffie calcate in testa, girato un angolo, mi ritrovai un draghetto che non avevo visto che mi ringhiò contro. Saltai sulla sedia e gridai per la sorpresa e la stizza. Mia madre accorse pensando a un malore e si arrabbiò non poco quando vide che in realtà stavo ancora giocando in piena notte.
Per quei pochi che non lo conoscono, Doom è un FPS, un first person shooter, ambientato sulle lune di Marte, Deimos e Phobos. Qui scienziati terrestri hanno condotto esperimenti sul teletrasporto che naturalmente non sono andati come sperato e hanno dischiuso un portale direttamente sull'inferno.
Il giocatore impersona un marine che deve tentare di salvarsi la pellaccia e facendo questo arriverà direttamente all'inferno.
L'obiettivo in ogni livello è semplicemente quello di raggiungere l'uscita. Dal momento che decine di nemici si frappongono, l'unico modo per arrivarci è farli fuori tutti e per fare questo avremo a disposizione diverse armi, che si trovano sui vari livelli. All'inizio si avranno solo i pugni e una pistola insignificante. Le maggiori soddisfazioni si avranno con la motosega e il BFG9000, fucile a energia, che, se usato con maestria, spazzerà via la maggior parte dei nemici.
L'engine di Doom è si distingue da quello di Wolfenstein per diverse evoluzioni, e, quindi, i livelli sono più vari e complessi. Per la prima volta in un gioco ID si affrontano livelli con differenti altezze e con condizioni di luce diversa, rendendo alla perfezione l'atmosfera horror-scifi di cui parlavo prima. I livelli cominciano con un tema futuristico nella base militare su Phobos e cambiano gradualmente ad un ambiente infernale, completo di simboli satanici, corpi mutilati e cadaveri.
Mi sono divertito a giocarlo di nuovo. Ma alla fine avevo mal di testa e gli occhi pulsanti iniettati di sangue.Era un capolavoro nel 1993 e dopo ventitre anni qualche emozione ancora la suscita.

1 commento:

  1. Che grande capolavoro sei andato a pescare! Io le notti non ce la facevo a farle, ma ho dedicato al mondo di Doom un numero ingente e prolungato di ore, visto che poi giravano i quadri aggiuntivi creati dai fan. Ricordo che quando uscirono i softwarini per gestire la grafica del gioco, mi divertii a creare versioni personalizzate: in una avevo aggiunto la mia mano che sparava fuoco invece del RPG :-D Parlo del '97-'98, tanto per darti un'idea di quanto ho giocato a Doom 1 e 2...
    Quando uscì l'amatoriale Alien Doom ho provato una felicità che a momenti mi uccideva :-P

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