Quanti scrittori vorrebbero un software del genere? Bah, io
sono sempre riuscito a cavarmela da solo con la mia immaginazione, ma, devo
essere sincero, l'idea mi affascina.
Quando ho incontrato qualcosa di simile in
alcuni romanzi, tipo in Tommyknockers di King, dove una delle protagoniste,
Bobbi Anderson, costruisce un apparecchio per scrivere romanzi in modo
automatico, dentro di me ho pensato che era una figata pazzesca.
Chi non ci ha mai pensato, dai? Imposti pochi parametri e via, un
romanzo nuovo. Anni fa si vociferava anche di un software in grado di farlo
realmente, che pescava da un database infinito stralci di altre opere per
creare un assurdo patchwork. Molti editori si fregherebbero le mani. Niente più
scrittori a cui pagare le royalties e milioni di storie da pubblicare.
Nella storia credo ce ne siano stati alcuni di scrittori che usavano espedienti
di questo genere, tipo Edgar Wallace, che quando era a un punto morto diceva di
avere una specie di ruota su cui erano stati applicati vari biglietti con
suggerimenti sullo svolgimento della trama (vedasi questo post di Giulio Leoni). Si vocifera che anche Agatha
Christie usasse un agenda in cui per ogni pagina avesse scritto una frase e la
sfogliasse a caso per trovare l'ispirazione.
Pensandoci bene, non so quanto sarei felice di una soluzione del genere. Direi anzi che mi sentirei
un mistificatore. Un conto sarebbe pescare a caso da qualcosa che ho scritto
io, ma rubare a piene mani da un database con trame di altri, mi parrebbe un
crimine.
In più per me verrebbe meno il potere terapeutico della scrittura. Per il sottoscritto scrivere ha vari benefici. Mi tranquillizza, mi dona un senso di pace e spesso,
quando ho finito di buttare giù un pezzo particolarmente ben riuscito, mi sento
felice.
Inoltre non capisco che senso avrebbe, non lo sentirei mio, sarebbe solo un
lavoro senz'anima e senza passione. Un artificio creato ad arte per vendere
qualche copia in più.
Ok
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