La
prima cosa che ci attrae di un libro è sicuramente la copertina ed è per questo
che bisogna scegliere bene cosa piazzare sulla cover per attrarre l'attenzione
del potenziale acquirente\lettore.
Ci sono moltitudini di trattati di marketing che spiegano qual è la soluzione
migliore, a partire dai colori da utilizzare, l'impostazione dei caratteri,
margine, formato e persino sull'immagine da realizzare.
Ma vogliamo parlare del titolo? A mio parere anche il titolo ha un'importanza
rilevante. Un titolo strano, altisonante e che suona bene all'orecchio, accende
la curiosità. È per questo che spesso vengono utilizzati titoli che
c'entrano ben poco con il contenuto dell'opera. Occhio, però, a non esagerare, perché, se il nostro scopo non è solo vendere, bisogna tener conto
che il lettore spesso è indispettito da un titolo che non ha niente a che fare
con il tema trattato.
Qual è la giusta misura? Non esiste niente di infallibile e di certo. Io ho
sempre scelto titoli corti, di impatto, con un massimo di tre parole, che
saltasse all'occhio e che richiamasse in buona sostanza quel che era il punto
focale del romanzo.
E qui devo fare una confessione. Ho scritto romanzi a partire dal titolo,
perché mi sembrava perfetto per un romanzo. È il caso di Abisso di Anime, ma anche di Inferno 17 e La Prigionia del Cielo. Sono da quelle poche parole e ho sviluppato una trama, che, come spesso succede nel mio
caso, si è scritta da sé durante la stesura, senza sapere bene dove volevo
andare a parare.
Ci sono state invece delle volte che fino all'ultimo minuto dalla pubblicazione
ero dubbioso sul titolo. E quindi in questi casi stilo una lista e scelgo
quello che ritengo migliore.
Per finire posso aggiungere, con un pizzico di melodramma, la soluzione
migliore è seguire le proprie sensazioni. Se un titolo vi suscita emozioni,
allora, molto probabilmente, è la scelta giusta
Sono uno scrittore dilettante ma mi sono molto ritrovato nel tuo post. Alcuni titoli arrivano e ti obbligano a scrivere un racconto per loro, altri si negano fino all'ultimo ;-)
RispondiEliminaSo che le case editrici spesso impongono loro un titolo all'autore, un qualcosa che assicuri un certo appeal, ma almeno per me il bello di autopubblicare è anche la libertà di "seguire le proprie sensazioni", come dici tu ;-)