Stasera presentazione Archetipi a Milano

Stasera nello Spazio MilanoNera, presso la Libreria Mursia in via Galvani 24 (traversa via Gioia; metro: tra Sondrio, Gioia e Stazione Centrale) alle 19:00, presentazione della raccolta di racconti Archetipi di Edizioni XII.
Saranno presenti Daniele Bonfanti, Danilo Arona, Alberto Priora, David Riva, Jessica Angiulli e Lucio Mondini (anche noti come Diramazioni - e a proposito: sarà anche possibile acquistare le stampe delle tavole da loro autografate).
A introdurre l’incontro Francesca Colletti, caporedattrice di MilanoNera Mag.
Intervenite numerosi, portate anche i vs amici, anche se sono non-morti.

Ninna Nanna di Chuck Palahniuk

Titolo: Ninna Nanna
Autore: Chuck Palahniuk
Anno: 2005, 273 pag.
Editore: Mondadori
DESCRIZIONE: Carl Streator è un uomo solitario. Ha quarant'anni, è vedovo e fa il giornalista. Mentre lavora a un reportage sulla sindrome della morte improvvisa del neonato scopre qualcosa di terribile: la presenza in tutti i luoghi dove sono morti dei bambini piccoli del libro "Poesie e filastrocche da tutto il mondo", immancabilmente aperto su una nenia africana usata per dare la "dolce morte". Il canto si rivela un'arma micidiale: basta leggerlo a voce alta o anche solo recitarlo a mente "dirigendolo" verso qualcuno e quel qualcuno finisce per tirare le cuoia. Carl diventato, più o meno involontariamente, un serial killer, si associa con un'agente immobiliare per distruggere tutte le copie esistenti del libro.
Una sola parola: geniale.
Lo so, lo so, banale come inizio, chissà quanti hanno già dato questa classificazione, ma non posso esimermi. Io e Chuck abbiamo iniziato male, l'ho già ribadito nella recensione di Soffocare, ma è così. Dopo Invisible Monsters mi ero rassegnato a non comprendere questo autore, invece, insistendo, e, soprattutto perché molte persone di cui mi fido come lettori, me ne parlavano con toni entusiastici, ho decido di riprovarci. E meno male.
Non è semplice immergersi nel suo mondo, ma quando ci riesci, ne comprendi il genio. Il suo stile unico, i suoi personaggi strampalati, vanno interpretati, vanno capiti. Bisogna impegnarsi nella lettura, non leggere semplicemente, perché altrimenti ci si può confondere, non si comprende a pieno quel che l'autore ci vuole comunicare.
Palahniuk o si ama o si odia, non riesce a lasciare indifferenti. Io sono rimasto affascinato ed estasiato dal suo stile, già dalla prima lettura, e forse anche influenzato (inconsciamente, ma nemmeno troppo) nella scrittura. Alcuni lavori che ho prodotto dopo averlo letto, sembravano una brutta copia dei suoi romanzi. È inevitabile forse per un autore venire influenzato da ciò di cui viene colpito come una folgorazione, come un maglio nello stomaco.
È così, mi passerà, o molto probabilmente qualcosa rimarrà per sempre nel mio stile. E questo è tutto quello che ho da dire.
In conclusione, per me Ninna Ninna è il migliore di quelli che ho letto finora. Chiunque dovrebbe tentarne la lettura e per chi ama Palahniuk, questa è un'altra delle sue perle.
GIUDIZIO: 5 su 5

Usam Showdown 2010

Buongiorno a tutti!
Come l'anno scorso, si ripete l'edizione speciale denominata USAM Showdown.
Rispetto all'anno scorso, però, ci sono delle significative differenze.
Prima di tutto, sarà un evento a parte rispetto al concorso tradizionale, nel senso che ci saranno due concorsi separati, USAM normale come tutti i mesi e lo Showdown.
Questa edizione speciale sarà solo una vetrina, una Champions League di USAM, e chi vi partecipa, potrà anche prendere parte a USAM liscio. Questo perchè i racconti in gara saranno lavori postati durante le 11 edizioni passate dall'ultimo showdown, quindi non si richiede agli invitati di postare nuovi racconti, ma di mettere in gioco quelli che ritengono i migliori che hanno pubblicato in quelle edizioni, e non necessariamente finalisti o vincitori.
Vado a riassumervi le regole:

Partecipanti: - 11 vincitori dell'anno + usam rank = 12+1 partecipanti.
Cioè:

1 Alberto Priora
2 Alfredo Mogavero
3 Antonino Alessandro
4 Attilio Facchini
5 Daniele Picciuti
6 Federica Maccioni
7 Marica Petrolati
8 Massimo Muntoni
9 Paola Preziati Scaglione
10 Simone Lega
11 Nicola Roserba
12 G. Vanderban
12+1 Stefano Pastor

PREMI: Al primo classificato 50% di sconto per tre libri del nuovo catalogo del eshop.
Al secondo e al terzo classificato, buono sconto 50% su un titolo, sempre del nuovo catalogo.

Si parte ovviamente dal primo febbraio.

USAM Gennaio - Classifica Finale!

Dopo lungo dibattito e scontri armati tra i giurati, si è giunti infine a decretare la classifica finale.
Ed eccola qua, in tutta la sua magnificenza:

1 - ll Giudice di Attilio Facchini
2 - Carne cruda di Simone Corà
3 - Fratelli di Antonino Alessandro
4 - Non dormire, e certamente meglio non sognare di Alberto Priora
5 - Piombo contro acciaio a Elderberry fields di Andrea Viscusi

Complimenti ad Attilio.
Ci vediamo a febbraio con la XXIV edizione.
Ciao!

Usam Gennaio - I Finalisti

È stata dura questo mese scegliere i 5 finalisti, ma dopo lunghe sessioni di sfide a biliardino e freccette, la lista è saltata fuori magicamente. Ed eccoli qui:
- Carne cruda di Simone Corà
- Fratelli di Antonino Alessandro
- ll Giudice di Fini Tocchi Alati
Ora i finalisti si scontreranno e dal polverone soltanto uno uscirà vincitore.

L' ombra del vento - Carlos Ruiz Zafón

Titolo: L' ombra del vento
Autore: Carlos Ruiz Zafón
Anno: 2008, 439 pag
Editore: Mondadori
Descrizione:
Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.
Mi sono avvicinato a questo romanzo per curiosità, perché tutti me ne parlavano bene, e tra quei tutti, lettori di cui mi sono sempre fidato.
L'Ombra del Vento per me è stata una magia, mi ha catturato dalla prima al ultima pagina, mi ha trasportato in una Barcellona magica di inizio XX secolo e mi ha coinvolto emotivamente, al limite delle lacrime. Perché in questo romanzo ci sono diversi elementi, mixati abilmente dall'autore: c'è l'amore, l'amicizia, il mistero, suspense, paura, situazioni divertenti e un sapore retrò su tutto quanto.
I personaggi hanno una caratterizzazione eccezionale, bucano le pagine, sembrano materializzarsi nella realtà, di fianco al lettore. Facile coinvolgere emotivamente il lettore scrivendo in prima persona, con un protagonista ben delineato. Ma anche gli altri personaggi, dai primari alle comparse, sono tutti umani, nessuno appare creato dalla finzione.
La trama è intricata, complessa, ma non si perde mai il filo che lega tutto, non ci si annoia mai. Le parole scorrono via, costruendo pagina dopo pagina, parola dopo parola, una storia coinvolgente e ben strutturata.
Difetti? Se proprio se ne vuole trovare qualcuno, si potrebbe puntare il dito sullo stile, a volte un po' troppo barocco, infarcito qua è la da troppi aggettivi, avverbi, metafore. Lo si nota soprattutto nelle descrizioni dei luoghi e della città, amata molto dall'autore. Tutto questo però influisce solo marginalmente sulla fluidità di lettura, perché per il resto delle pagine, la stesura è essenziale e meno descrittiva.
Un libro che consiglio a tutti, un'esperienza appagante, uno di quei romanzi che ti lasciano qualcosa e che ricordi sempre con piacere.
GIUDIZIO: 5 su 5

Ritorno a Bassavilla, a Bassavilla!

Finalmente è giunto anche il giorno della prima vera presentazione (dopo l'anteprima di ottobre a Torino) di Ritorno a Bassavilla, del grande Danilo Arona. E dove poteva tenersi se non nella città che di Bassavilla è l'alter ego, per così dire, normale?
Il luogo, l'avete capito, è Alessandria; e se avete paura dei fantasmi vi converrà stare lontani dalla libreria Mondadori di via Trotti 58 (angolo via Bergamo), sabato 30 gennaio 2010 alle ore 16.00, nell'ambito del primo incontro 2010 del Circolo di Lettura Alessandrino.
Dal comunicato del Circolo: (Danilo Arona è) uno dei maestri indiscussi della letteratura fantastica contemporanea. Critico cinematografico e giornalista, nonché ricercatore sul campo di fenomeni “insoliti”, ha collezionato in trent’anni di carriera un enorme numero di pubblicazioni tra romanzi, raccolte, saggi e racconti editi da molti editori italiani e stranieri.
Sarà quindi possibile, per tutti i fan di Danilo e delle sue opere, poter discutere direttamente con l'autore a pochi passi dalle quelle strade e da quelle case. E non dubitiamo sarà un pomeriggio nebbioso...
Vai alla scheda di Ritorno a Bassavilla >>

Il Simbolo Perduto - Dan Brown

Titolo: Il Simbolo Perduto
Autore: Dan Brown
Anno: 2009, 604 pag
Editore: Mondadori

Descrizione: Robert Langdon, professore di simbologia ad Harvard, è in viaggio per Washington. È stato convocato d'urgenza dall'amico Peter Solomon, uomo potentissimo affiliato alla massoneria, nonché filantropo, scienziato e storico, per tenere una conferenza al Campidoglio sulle origini esoteriche della capitale americana. Ad attenderlo c'è però un inquietante fanatico che vuole servirsi di lui per svelare un segreto millenario. Langdon intuisce qual è la posta in gioco quando all'interno della Rotonda del Campidoglio viene ritrovato un agghiacciante messaggio: una mano mozzata col pollice e l'indice rivolti verso l'alto. L'anello istoriato con emblemi massonici all'anulare non lascia ombra di dubbio: è la mano destra di Solomon. Langdon scopre di avere solamente poche ore per ritrovare l'amico. Viene così proiettato in un labirinto di tunnel e oscuri templi, dove si perpetuano antichi riti iniziatici. La sua corsa contro il tempo lo costringe a dar fondo a tutta la propria sapienza per decifrare i simboli che i padri fondatori hanno nascosto tra le architetture della città. Fino al sorprendente finale. Un nuovo capitolo de "Il Codice da Vinci", un thriller dalla trama mozzafiato, che si snoda a ritmo incalzante in una selva di simboli occulti, codici enigmatici e luoghi misteriosi.
Devo essere sincero, la prima fase che mi viene in mente è: pensavo peggio. Leggendo le varie impressioni in rete mi era sembrato che i lettori si fossero divisi, proprio com'era stato per Il Codice da Vinci. C'è chi lo reputa un capolavoro, e chi un'emerita cagata. Per me la verità sta nel mezzo.
Mi spiego.
La storia è avvincente, tanta carne al fuoco, teorie azzardate e altre intriganti. Immagino che, conoscendo come lavora Dan Brown, abbia pescato tutto in rete, fregandosene di approfondire le ricerche. Ma io non sono nessuno per giudicare questo aspetto.
La narrazione è la solita a capitoli con obbligo di colpo di scena, tanto caro all'autore, ma che dopo un po' non ci frega più. La trama però è complessa, cattura, e la tentazione di continuare a leggere per vedere come va a finire è concreta.
Di contro lo stile appare troppe volte frustrante, didascalico, con infodump irritanti. La caratterizzazione dei personaggi ha troppe lacune, Langdon sembra un bambascione, che si fa sballottare a destra e a manca, e Brown gli ha scelto il ruolo dello scettico a prescindere, che sarà pure reale, ma è irritante come un ape incazzata nelle mutande. Gli altri, a parte il cattivo e qualche altro, sembrano solo fantasmi evanescenti. I dialoghi a volte sono troppo melodrammatici, e ridondanti, tanto che vien voglia di entrare nelle pagine e dare una scrollata ai personaggi, o tipo fare un peto, per far sì che si sveglino. Troppe parole, veramente, troppe parole. Dan si parola addosso.
Un buon libro non è fatto solo da una trama avvincente e affascinante, ma anche di tanti altri piccoli particolari che lo rendono un buon prodotto. Ho fatto fatica nelle prime cento pagine, poi, pian piano è filato via, non dico liscio, ma quasi. C'erano dei momenti in cui avrei voluto essere il word processor dell'autore per cancellargli qualche frase.
Un altro appunto: io non credo che il pubblico statunitense sia idiota, ma Brown sembra credere il contrario, pare che consideri i suoi lettori a un livello cerebrale da scuola elementare, in alcuni passaggi, in altri cerca di dare sfoggio della sua pseudo-cultura citando, troppo volte e troppo spesso, frasi di scienziati, artisti, filosofi, ecc, ecc, e dopo un po' uno si chiede cosa vuole dimostrare.
In conclusione, non mi sento di dare un 3, darei un 2,5, ma la bilancia pende più verso sinistra. Se avete amato Il Codice e Angeli & Demoni, allora non credo rimarrete delusi da Il Simbolo Perduto, ma a me ha fatto irritare in troppe occasioni.
GIUDIZIO: 2 su 5

Uomini che odiano le donne - Stieg Larsson

Titolo: Uomini che odiano le donne
Autore: Stieg Larsson
Anno: 2007 - 676 pagine
Editore: Marsilio (collana Farfalle)
Descrizione: Sono passati molti anni da quando Harriet, nipote prediletta del potente industriale Henrik Vanger, è scomparsa senza lasciare traccia. Da allora, ogni anno l'invio di un dono anonimo riapre la vicenda, un rito che si ripete puntuale e risveglia l'inquietudine di un enigma mai risolto. Ormai molto vecchio, Henrik Vanger decide di tentare per l'ultima volta di fare luce sul mistero che ha segnato tutta la sua vita. L'incarico di cercare la verità è affidato a Mikael Blomkvist: quarantenne di gran fascino, Blomkvist è il giornalista di successo che guida la rivista Millennium, specializzata in reportage di denuncia sulla corruzione e gli affari loschi del mondo imprenditoriale. Sulle coste del Mar Baltico, con l'aiuto di Lisbeth Salander, giovane e abilissima hacker, indimenticabile protagonista femminile al suo fianco ribelle e inquieta, Blomkvist indaga a fondo la storia della famiglia Vanger. E più scava, più le scoperte sono spaventose.
Mi sono avvicinato a questo libro con una certa diffidenza. Ho sviluppato negli anni uno scetticismo per i fenomeni di massa, non posso farci niente, anche se poi, in alcuni casi, vengo smentito, come ad esempio il fenomeno Harry Potter di cui sono diventato un fan.
Il libro è una mattonazza di 676 pagine (la versione della collana farfalle), buona parte delle quali avrei voluto fare a meno di leggere.
Il libro non decolla se non a pagina 200 circa e quello che ci sta prima è didascalico; tutto il resto è noia come dice Califano. Inoltre lo stile narrativo di Larsson è lento, ripetitivo, stancante, pieno di infodump.
Secondo il mio modesto parere un giallo/thriller deve essere scattante, brioso, tenere il lettore attaccato a ogni pagina, e questo tomo non lo fa... per niente. Alcune soluzioni narrative a me parevano palesi, e quindi, o sono io molto intelligente, o una delle pietre portanti della suspense qui è venuta meno.
La storia di per sé in alcuni momenti è avvincente, soprattutto quando la prosa diventa un pochino più snella, cioè verso il finale. Non è tutto da buttar via, però, come già detto, è appesantito da troppe pagine inutili e da parti narrative, a mio giudizio, scadenti.
Avrebbe fatto la sua porca figura con una sessione di editing approfondita, valore che ultimamente, nella maggior parte dei casi, sembra essere ignorato da buona parte degli editori. Ma d'altronde, finché i dati di vendita non li smentiscono, come dar loro torto?
Alla fine non mi resta che darvi un consiglio che non vorrei dare, perché bisogna incentivare sempre la lettura: guardate il film.
GIUDIZIO: 2 su 5

Arrivano gli ebook di Edizioni XII!

Vi hanno regalato quella specie di iPod per libri chiamato Kindle e non sapete cosa farci? Oppure avete già letto tutto quello che avevate, compreso il libro di ricette della nonna, digitalizzato per l'occasione?
Niente paura! Grazie a un accordo tra Edizioni XII e il portale eBookGratis.net - il principale sito italiano nella distribuzione degli ebook gratuiti - arriva la collana di ebook targati Edizioni XII. Libri gratis? Proprio così: la versione digitale di titoli di varie collane, e altri che troverai soltanto in ebook.
Si comincia subito con IX: Non desiderare la pecora d’altri, un incontenibile calderone di idee eccentriche e ferocemente spiritose, che ti obbligheranno a interrompere la lettura più di una volta per poter ridere in santa pace, come solo Strumm – il dottor Frankenstein responsabile di Diario Pulp – poteva scrivere.
Una speranzosa richiesta di matrimonio e un insolito assenso; email accusatorie zeppe di strampalate ingiurie e bizzarre preghiere; un povero secchione che viene torturato da un prepotente bulletto anche una volta diventati adulti; una lunga, tortuosa strada verso il raggiungimento del nirvana a suon di cazzotti e parolacce; una pigrizia talmente ostentata da non essere sradicata nemmeno a bastonate...

Il Ladro di Libri Incompiuti di Matthew Pearl

Titolo: Il ladro di libri incompiuti
Autore: Matthew Pearl
Anno: 2009, 482 pag.
Editore Rizzoli (collana Rizzoli best)
DESCRIZIONE:
Boston, 1870. James Osgood, piccolo e rispettato editore che ha l'esclusiva per l'America dei romanzi di Charles Dickens, attende con ansia l'arrivo per nave delle nuove puntate del suo ultimo capolavoro, "Il mistero di Edwin Drood". Quando apprende che Daniel Sand, il giovane impiegato incaricato di recuperare il prezioso manoscritto, è stato ucciso, il testo è stato rubato e Dickens è morto all'improvviso nella sua casa di Rochester, a Osgood non resta che partire per l'Inghilterra. Al suo fianco Rebecca Sand, sua collaboratrice e sorella di Daniel. Solo recuperando il finale che forse Dickens aveva già scritto, Osgood potrà salvare la sua casa editrice e scoprire chi ha ucciso Daniel. Nel suo terzo romanzo, Matthew Pearl fonde con estrema abilità la ricostruzione storica e i meccanismi del giallo, in una girandola di false piste, identità scambiate e sorprendenti rivelazioni degna di un maestro come Dickens.
Matthew Pearl è un autore raffinato, non c'è che dire, e lo dimostra ancora una volta in questo romanzo, però devo essere sincero: la prosa non mi entusiasma, forse è un po' troppo accademica; funzionale, certo, ma a tratti fredda, asettica.
A parte questa impressione del tutto personale, il romanzo si lascia leggere bene e coinvolge. I personaggi sono sempre ben tratteggiati, credibili; ineccepibile poi la ricostruzione storica, e l'atmosfera del periodo che trasuda da ogni pagina.
Avevo letto Il Circolo Dante e ne avevo tratto le impressioni già citate all'inizio: grande maestria nel padroneggiare le parole, ma totale mancanza di emozioni. In quel romanzo questa freddezza mi aveva un po' influenzato nel giudizio finale.
Questa volta mi sono lasciato trasportare dalla storia, facendomi coinvolgere dai personaggi, e devo ammettere che, pagina dopo pagina, la sensazione si è un poco sopita.
Nell’opera c'è anche il piacere di vedere in carne e ossa uno dei più famosi autori del 19° secolo, se non il più famoso. Di vederlo all'opera anche in una sua tourneé americana, di scoprire che era un profondo conoscitore del mesmerismo, corrispondente a realtà a detta dell'autore. Di essere intrattenuti piacevolmente da una storia mai banale, in cui l'atmosfera molto anglosassone di Boston, si confonde con quella di Londra e delle fumerie di oppio. In cui possiamo scoprire com'era il mondo dell'editoria americana, popolata da squali e da veri e propri ladri di manoscritti inediti.
La narrazione su diversi piani temporali risulta a volte un po’ macchinosa, ma la trama portante è incisiva e tiene incollati alle pagine fino alla fine. Forse l’unico neo del romanzo è la vicenda che vede protagonista uno dei figli di Dickens, sovrintendente in India, alle prese con un furto d’oppio e un agente inglese corrotto, del tutto scollegata dal resto del romanzo.
Alla fine comunque non delude, intrattiene piacevolmente per tutto il suo percorso ed è quello che deve fare un buon libro.
GIUDIZIO: 3 su 5

In due si uccide meglio: dall'8 febbraio in libreria

Arriva il nuovo anno e subito si comincia con le novità editoriali: è dall'8 febbraio 2010 che la collana Mezzanotte si arricchirà del suo nuovo titolo.

In due si uccide meglio, di Giuseppe Pastore e Stefano Valbonesi, compie un viaggio in un fenomeno particolare quanto poco approfondito del mondo del crimine. Storie di persone che uccidono, che lo fanno in due, e che dalla condivisione dell’esperienza traggono maggior eccitazione e sicurezza. Una serie di coppie di mostri esaminate in ricchi capitoli narrativi di lettura scorrevole, affiancati da lucidi approfondimenti teorici.

E per non smentire la costante presenza del numero due in quest'opera, Diramazioni, un'altra coppia ben conosciuta dai lettori di Edizioni XII, ha prodotto una nuova splendida copertina, che potete ammirare qui accanto.

Così commenta il famoso criminologo Ruben De Luca nella sua prefazione al libro: È proprio questo il grosso problema dell’omicidio seriale in coppia: si tratta di un’azione mostruosa messa in atto da due persone, due individui istinti che la trovano piacevole e gratificante come se si trattasse di andare insieme al cinema o a mangiare la pizza. E questo evento disturba nel profondo la società umana. La condivisione ell’aberrazione automaticamente toglie forza all’onnipresente tesi della pazzia, della malattia entale, che viene estratta dal cilindro ogni volta in cui c’è da trovare una spiegazione per un comportamento del genere.

Soffocare di Chuck Palahniuk

Titolo: Soffocare
Autore: Chuck Palahniuk
Anno: 2003 - 279 pag
Editore: Mondadori (Piccola biblioteca oscar)
DESCRIZIONE:
Victor Mancini, studente di medicina fallito, ha architettato un fantasioso sistema per pagare le spese ospedaliere della vecchia madre: ogni giorno va a cena in un ristorante diverso e, nel bel mezzo della serata, finge di soffocare per colpa di un boccone andato di traverso. Immancabilmente qualcuno si lancia a salvarlo, e altrettanto immancabilmente diventa una sorta di padre adottivo del protagonista e in occasione dell'anniversario dell'incidente gli invia dei soldi. Dopo anni di questa attività il nostro eroe si trova a ricevere quasi quotidianamente un gruzzolo da persone di cui ormai non ricorda nulla ma che gli sono grate per aver dato un senso alle loro vite.
Ho sempre fatto una gran fatica a leggere Palahniuk, non che abbia letto molto di lui: Fight Club e Invisible Monsters. Il primo un grande successo di critica e pubblico, di cui è stato tratto anche il famoso film e il secondo è forse considerato uno dei minori.
C'è chi lo considera un genio, chi solo uno che inventa trame strampalate e usa uno stile arzigogolato per darsi un tono. Io lo trovo geniale, ma difficile da digerire. Lo devi capire, gustare, rileggere. Soffocare però sono riuscito a bermelo in meno di una settimana e mi ha preso, c'ho dato dentro e mi ha coinvolto.
La sua originalità sta proprio nello sfilacciamento della trama, nel saltare nel tempo e nello spazio beffandosi del lettore, portandolo a zonzo senza una meta precisa, o perlomeno quella è l'impressione, mentre in realtà l'autore sa bene dove si va e dove si arriva.
Ho provato diverse emozioni leggendo queste pagine, dall'ilarità al ribrezzo per certe scene. Ho cercato di comprendere il personaggio e ciò che gli ruotava attorno, ma, come sempre, non è facile seguire Chuck. Bisognerebbe rileggerlo, per comprenderne ogni sfaccettatura, un po' come un film complesso di cui si apprendono particolari dopo innumerevoli visioni. Non so se mai lo farò, di certo alla prima lettura questo libro lascia il segno.
Insomma, dopo la difficoltà riscontrata con Invisible Monsters, questo romanzo mi ha riacceso la speranza di poter comprendere, almeno in parte, questo autore e penso che leggerò altre sue opere che mi fanno l'occhiolino dalla sempre più affollata libreria casalinga.
GIUDIZIO: 4 su 5

15 Usam Gennaio schierati

Anche questo mese in largo anticipo la XXIII edizione di USAM - Una Storia al Mese - ha raggiune il limite massimo di 15 racconti.
Ecco li qui in ordine di apparizione sul forum:

1) NON DORMIRE, È CERTAMENTE MEGLIO NON SOGNARE - di Alberto Priora
2) IL GIUDICE - di Fini tocchi alati
3) COSMO - di Roberto Bammarito
4) CHI HA PAURA DEL BUIO - di Ferruccio Gianola
5) CRONACHE DAL PATIBOLO - di Giuseppe Agnoletti
6) FRATELLI - di Antoni Alessandro
7) GALLINE - di Stefano Pastor
8) VI PORTO UNA LUCE - di Yue07
9) ALICE E LA FINE DELL'UNIVERSO - di Marco Caudullo
10) CLOCKWORK - Ida Sanfilippo
11) CARNE CRUDA - di Simone Corà
12) PIOMBO CONTRO ACCIAIO A ELDERBERRY FIELDS - di Andrea Viscusi
13) ARIA DI CASA - di CMT
14) ERA BLU - di Cappie.
15) LA FORMULA DEL SIGILLO - di Salazer

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