Doctor Sleep di Stephen King

Ecco il nuovo King, ormai appuntamento immancabile ogni anno, perché lui, nonostante avesse dichiarato che avrebbe pian piano rallentato la sua produzione, proprio non ce la fa. È come una droga per lui, d'altronde per uno che lo fa da più di 50 anni, smettere è davvero difficile.
Ci mancava il seguito di Shining? Anche no.
Lo attendavamo tutti? Io personalmente no, ma ben venga.
Sì, perché comunque, ormai - l'ho dichiarato più e più volte, io il Re lo acquisto a scatola chiusa. Poi se il romanzo è pure ganzo, tanto di guadagnato.
Ma questo Doctor Sleep è ganzo? Vale la pena di un acquisto in questo periodo in cui ormai gli utenti più sgamati preferiscono gli e-book oppure, se non presente, se lo scaricano? (sì, perché il caro Stephen ha dichiarato che non butterà mai fuori la versione digitale per aiutare i librai... e vabbe', è un'emerita stronzata, ma lui può).
Dov'eravamo rimasti? Ah, sì. Ne vale la pena. Diciamocelo subito, non è a livello delle ultime uscite (Joyland e 22/11/63), ma comunque fa la sua porca figura. Il Re riesce anche stavolta a intrattenere in modo superbo, a legare il lettore al testo, pagina dopo pagina, parola dopo parola, soprattutto grazie anche alla sua grande maestria nel tratteggiare le caratterizzazioni dei personaggi. Sia il protagonista - quel Danny luccicante all'overlook ormai arrivato all'età adulta - sia tutti quelli che gravitano attorno al personaggio principale. Ecco, forse l'unica pecca è quella che mi fa stridere i denti in questo tipo di storie, sono i cattivi troppo cattivi, ma qui ci stava, perché il male in questo caso è spinto dalla fame. Sì, questi vampiri psichici non sono certo una trovata originale, ma King riesce comunque a cavarsela egregiamente.
La trama ogni tanto si allunga un po' troppo, come era solito fare in passato, ma si vede che il Re (o i suoi editor) hanno imparato dai propri errori, e hanno sforbiciato bene quello che probabilmente era un mattone dopo la prima stesura.
Insomma, in fin della fiera, il romanzo merita, sia per i fan del Re, sia per chi non lo ha mai letto e non è necessario aver letto Shining, anche se è un peccato non averlo mai fatto.

La verità sul caso Harry Quebert - Joël Dicker

La verità sul caso Harry Quebert è come I Segreti di Twin Peaks, solo che non ci sono il nano che parla al contrario, il cavallo e la donna con in mano il ceppo. Ed è infinitamente più noioso.
Io non credo che bastino una serie di misteri non risolti per intrigare il lettore.
In un romanzo ci sono altre alchimie che devono girare.
Non basta la cronaca di uno scrittore di successo in crisi che aiuta un altro scrittore che è nei guai per farmelo piacere.
In un romanzo la caratterizzazione dei personaggi è importante, direi fondamentale. Ecco, i personaggi di questo libro paiono tutti delle macchiette, delle figure da teatro dei burattini: senza spessore, senza personalità, oltremodo irritanti per quanto a volte sembrano ridicoli.
Vogliamo parlare della trama? Si trascina, e poi caracolla, e poi si trascina. Girando intorno all'osso azzannandolo solo alla fine. Ma io mi domando, è necessario scimmiottare i romanzi d'oltreoceano per fare successo? Non è meglio snellire il tutto e rendere più succoso il contenuto? Così si rischia di dare una minestra allungata invece che un succulento filetto.
Poi vogliamo parlare delle parti del grande romanzo scritto da Harry Quebert, che hanno lasciato a bocca aperta l'America e che invece sembra un temino puerile scritto da un ragazzino delle elementari.
Oddio, poi magari è anche un problema di traduzione, e chi lo sa.
A me, a quanto avrete capito, non è piaciuto per niente.

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