Stephen King - Cell

Il Re è ritornato? Diciamo di sì, anche se un po' meno brillante del solito. La sua mano però si vede lo stesso, il marchio kinghiano è ormai inconfondibile. Cosa dire di questa ennesima opera di filone apocalittico? Be' è un po' un reprise di The Stand (faccio il figo, sì, L'ombra dello Scorpione in ita) e un mix con altre pietre miliari della letteratura sci-fi (faccio il figo?) e horror americana; in primis Io sono Leggenda di Matheson (King infatti dedica il libro anche a lui).

Nel L'Ombra dello Scorpione l'apocalisse scaturiva da un virus modificato sfuggito ad un laboratorio di ricerca, in Cell la morte arriva da un Impulso trasmesso a tutti i cellulari del mondo che trasformano le persone letteralmente in zombie. (diciamo che è un'epidemia al passo coi tempi)

Ha comunque il sapore di già visto e già letto e in effetti all'inizio è difficile ingranare perché, nonostante parta con la visione catastrofica di un mondo impazzito, la narrazione è statica, senza brio. Poi pian piano ingrana e ti sembra di leggere il King di sempre.

L'intreccio è un po' più leggero, sempre rispetto a The Stand: meno personaggi e più pragmatismo nella divisione bene/male delle fazioni.I finali Kinghiani mi lasciano sempre un po' perplesso, ma non dico di più per non rovinarvi la sorpresa.

In linea di massima un romanzo godibile, almeno, al sottoscritto è piaciuto, non da strapparsi i capelli dalla gioia, ma comunque una buona lettura di svago.

2 commenti:

  1. Anonimo14:03

    Comunque sia, per me "L'ombra dello Scorpione" rimane insuperabile. Randall Flagg me lo sogno ancora adesso, e Stue Redman è il mio prototipo di uomo ideale!

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  2. azz, quindi devo dimagrire, fare il contadino e avere la faccia da pesce lesso?

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