42 anni


Oggi compio 42 anni.
E sì, sono nato nel 1970 e quindi, se la matematica non è un opinione...
Non sembra, eh? Per mi conosce dal vivo e ha avuto un moto di ribrezzo di primo acchito, sa che non li dimostro. Alcuni mi danno 35, i più buoni, altri arrivano anche a 38, ma 42 no. Perché, nonostante ormai l'aspettativa di vita si sia allungata, dire che hai 42 anni ti da ormai della persona adulta, responsabile, con qualche capello bianco, serio, affidabile, ecc, ecc. e magari con qualche ruga di troppo.
Io, non avendo mai avuto motivi di stress, a parte gli ultimi anni di lavoro, di rughe non ne ho, o meglio, ne ho molto poche. Adesso però sono entrato in una fase importante della mia vita, ho un figlio di un anno e mezzo, un lavoro fisso, un mutuo da pagare e il mio sogno di campare scrivendo si è ridimensionato, non sparito, ma ha assunto altri contorni, soprattutto con la consapevolezza che nel mercato italiano c'è poco spazio.
Non so se questo fa di me una persona responsabile e matura, non ho mai smesso di sognare, giocare ai videogames, fare il buffone, sparare minchiate... Dai in fondo sono un creativo, e i creativi sono sempre un po' eccentrici.
Inevitabilmente però incominci a fare dei resoconti, a tirare le somme, perché i 40 sono un po' uno spartiacque, e, vi dirò la verità, ho avuto dei momenti di crisi, anche nera. Sì, perché in verità non sono quello che avrei voluto essere e non sono diventato quello sognavo. Ma, come dice il proverbio, chi è causa del suo mal pianga se stesso, e poi di rimando c'è, non piangere sul latte versato.
Lo ammetto, ne sono cosciente, avrei voluto studiare qualcosa di diverso, ma quando sei alle superiori, almeno io, pensi solo alla gnocca e al divertimento, e non rifletti molto sul tuo futuro. Non dico che avrei voluto fare studi più classici e/o umanistici, ma forse qualcosa di più tecnico, come la programmazione.
Nei miei sogni più arditi avrei voluto fare Lettere all'università, magari poi Giornalismo e adesso farei un lavoro che amo, che coinvolga la scrittura. Avrei dovuto credere di più in me stesso, confrontarmi prima con altri autori, fare prima determinate scelte.
Rimpianti. Sembro frustrato.
Invece non è così. Ho imparato che la vita ti riserva sempre delle sorprese, a partire dal diventare padre, che è stato per il più bel momento della mia vita. E poi chi può dirlo che facendo le scelte giuste sarei giunto comunque alla meta?
Come scrittore non sono mai arrivato al grande pubblico, forse mai ci arriverò, ma adesso incomincio a dirmi: e chi se ne frega? Alcune soddisfazioni me le sono tolte, soprattutto con La clessidra d'avorio e Inferno 17. Ho contribuito a creare l'Associazione Culturale XII che è apprezzata da una nicchia importante di lettori.
Insomma si sa che è nella natura umana essere insoddisfatti.
Bene, vi ho ammorbato con questo flusso di coscienza di cui magari avreste fatto volentieri a meno.
Se volete farmi un regalo di compleanno, l'acquisto di uno dei miei innumerevoli romanzi è sempre bene accetto :)

2 commenti:

Vuoi vedere anche...

Related Posts with Thumbnails