In origine era programmato per essere un horror, brutto brutto, che trattava di possessioni, demoni, bombe a mano e pizze secche. Era lì, pronto a essere scritto, ma in una notte buia e tempestosa faccio un sogno, un incubo in realtà, sogno di essere ancorato a un letto di ospedale, impossibilitato a muovermi, le luci sono accese, neon quasi accecanti, fuori imperversa un temporale, a un certo punto c'è una scarica potente e le luci si spengono, rimango al buio, e vicino alla finestra vedo una sagoma e due occhi baluginanti, come se stessero riflettendo la folgore appena caduta. A contorno di tutto una paura da rizzare non solo i capelli, difatti quella notte mi sono svegliato di soprassalto, tutto sudato, ma sempre bellissimo.
Dall'incubo l'idea per il romanzo sfruttando quel titolo e cancellando la trama horror che proprio non mi convinceva, fatta di Inferni differenti tipo quelli dei Cinesi. L'episodio del sogno in effetti è riportato nel romanzo, anche se un poco modificato per necessità narrative.
Partii senza uno straccio di schema, così alla cieca, come spesso avevo fatto per altri romanzi, e, come mi succede sempre in questi casi, arrivato ad un certo punto non sapevo dove sbattere la testa per far combaciare in modo logico quel che avevo già scritto. Allora tornai sui miei passi, riscrissi qualche paragrafo e buttai già uno schema per risolvere la matassa.
Era la fine del 2003, ci misi quattro mesi per la prima stesura, poi lo editai e rimase fermo in attesa di un miracolo.
Alla fine del 2005 scoprii Lulu e pubblicai l'impossibile tra cui anche Inferno 17. Questo mi diede la possibilità poi dopo qualche anno di conoscere delle brave persone e di fondare l'associazione culturale XII e proposi per la pubblicazione, senza esitazioni e perché lo ritenevo in quel momento il più valido, appunto I17.
Venne approvato, con qualche modifica in fase di editing anche alla trama, per renderla più snella e per semplificare alcuni passaggi logici e temporali.
È stato pubblicato da Edizioni XII nel ottobre del 2007.
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