Il tempo per scrivere


Come ho già ribadito centinaia di volte, fino alla nausea, dispongo di poco tempo, e quel poco che mi rimane preferisco usarlo per la mia famiglia e per i cazzi miei, cioé giocare ai videogiochi, leggere e guardare film.
Di tempo per scrivere ne rimane ben poco e chi come me ha velleità di scrittore, sa bene che i tempi e i modi sono soggettivi, ma comunque c'è bisogno di concentrazione e calma.
C'è chi preferisce scrivere con musica di sottofondo, conosco colleghi che non riescono a scrivere se non hanno un pezzo hard rock che spacca le casse, altri musica classica, alcuni addirittura la radio con pubblicità annessa. Fa da sottofondo, diciamo. Altri si devono isolare, in una stanza ermeticamente chiusa e insonorizzata. Io, negli anni, ho imparato a farlo nei luoghi più impensati, in qualsiasi condizione, anche metereologica, con risultati altalenanti.
Dire di non avere tempo per scrivere è una scusa banale. Il tempo lo si trova per fare qualsiasi cosa, lo si ruba un po' qua e po' là, o lo si sottrae a qualcosa che preferiremmo fare, come giocare. Il discorso è: ha senso continuare a scrivere se deve essere un dovere e non un piacere? Mmh, forse è esagerato considerarlo un dovere, ma è anche vero che per pigrizia mentale preferisco mettermi a giocare o al limite a leggere, piuttosto che riprendere in mano un manoscritto che magari non guardo da qualche mese.
Non ho il blocco dello scrittore, intendiamoci, non nel senso classico, quelle poche volte che mi siedo davanti alla pagina bianca, riesco a partire e scrivere. È solo pigrizia mentale.
Quindi smetterò di scrivere?
Bella domanda. In realtà c'è sempre una vocina nella testa che mi rompe le palle tutti i santi giorni e mi fa sentire in colpa perché nemmeno quel dì ho combinato qualcosa. Quindi i casi sono due: o prima o poi smette da sola, o per farla smettere mi rimetterò a scrivere seriamente.
Tra l'altro non è che sono privo di idee, anzi, ho in cantiere diversi progetti, che però sono tristemente fermi, tra cui anche l'editing dell'ultimo romanzo che ho scritto e tra poco uscirà in self-publishing un romanzo tutto nuovo che ho scritto nel 2010.
Quindi le bocce non sono proprio ferme ferme, ma rischiano di diventarlo se non mi do una scossa a breve.
Ai posteri l'ardua sentenza, scriveva Manzoni nel suo 5 maggio, il tempo ruba i contorni a una fotografia, cantava Renato Zero, tempus fugit recitava un verso nelle Georgiche di Virgilio, e quindi, chiudendo il giro la risposta finale è: vedremo.

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