Autore: Stieg Larsson
Anno: 2007 - 676 pagine
Editore: Marsilio (collana Farfalle)
Descrizione: Sono passati molti anni da quando Harriet, nipote prediletta del potente industriale Henrik Vanger, è scomparsa senza lasciare traccia. Da allora, ogni anno l'invio di un dono anonimo riapre la vicenda, un rito che si ripete puntuale e risveglia l'inquietudine di un enigma mai risolto. Ormai molto vecchio, Henrik Vanger decide di tentare per l'ultima volta di fare luce sul mistero che ha segnato tutta la sua vita. L'incarico di cercare la verità è affidato a Mikael Blomkvist: quarantenne di gran fascino, Blomkvist è il giornalista di successo che guida la rivista Millennium, specializzata in reportage di denuncia sulla corruzione e gli affari loschi del mondo imprenditoriale. Sulle coste del Mar Baltico, con l'aiuto di Lisbeth Salander, giovane e abilissima hacker, indimenticabile protagonista femminile al suo fianco ribelle e inquieta, Blomkvist indaga a fondo la storia della famiglia Vanger. E più scava, più le scoperte sono spaventose.
Mi sono avvicinato a questo libro con una certa diffidenza. Ho sviluppato negli anni uno scetticismo per i fenomeni di massa, non posso farci niente, anche se poi, in alcuni casi, vengo smentito, come ad esempio il fenomeno Harry Potter di cui sono diventato un fan.
Il libro è una mattonazza di 676 pagine (la versione della collana farfalle), buona parte delle quali avrei voluto fare a meno di leggere.
Il libro non decolla se non a pagina 200 circa e quello che ci sta prima è didascalico; tutto il resto è noia come dice Califano. Inoltre lo stile narrativo di Larsson è lento, ripetitivo, stancante, pieno di infodump.
Secondo il mio modesto parere un giallo/thriller deve essere scattante, brioso, tenere il lettore attaccato a ogni pagina, e questo tomo non lo fa... per niente. Alcune soluzioni narrative a me parevano palesi, e quindi, o sono io molto intelligente, o una delle pietre portanti della suspense qui è venuta meno.
La storia di per sé in alcuni momenti è avvincente, soprattutto quando la prosa diventa un pochino più snella, cioè verso il finale. Non è tutto da buttar via, però, come già detto, è appesantito da troppe pagine inutili e da parti narrative, a mio giudizio, scadenti.
Avrebbe fatto la sua porca figura con una sessione di editing approfondita, valore che ultimamente, nella maggior parte dei casi, sembra essere ignorato da buona parte degli editori. Ma d'altronde, finché i dati di vendita non li smentiscono, come dar loro torto?
Alla fine non mi resta che darvi un consiglio che non vorrei dare, perché bisogna incentivare sempre la lettura: guardate il film.
GIUDIZIO: 2 su 5
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