Soffocare di Chuck Palahniuk

Titolo: Soffocare
Autore: Chuck Palahniuk
Anno: 2003 - 279 pag
Editore: Mondadori (Piccola biblioteca oscar)
DESCRIZIONE:
Victor Mancini, studente di medicina fallito, ha architettato un fantasioso sistema per pagare le spese ospedaliere della vecchia madre: ogni giorno va a cena in un ristorante diverso e, nel bel mezzo della serata, finge di soffocare per colpa di un boccone andato di traverso. Immancabilmente qualcuno si lancia a salvarlo, e altrettanto immancabilmente diventa una sorta di padre adottivo del protagonista e in occasione dell'anniversario dell'incidente gli invia dei soldi. Dopo anni di questa attività il nostro eroe si trova a ricevere quasi quotidianamente un gruzzolo da persone di cui ormai non ricorda nulla ma che gli sono grate per aver dato un senso alle loro vite.
Ho sempre fatto una gran fatica a leggere Palahniuk, non che abbia letto molto di lui: Fight Club e Invisible Monsters. Il primo un grande successo di critica e pubblico, di cui è stato tratto anche il famoso film e il secondo è forse considerato uno dei minori.
C'è chi lo considera un genio, chi solo uno che inventa trame strampalate e usa uno stile arzigogolato per darsi un tono. Io lo trovo geniale, ma difficile da digerire. Lo devi capire, gustare, rileggere. Soffocare però sono riuscito a bermelo in meno di una settimana e mi ha preso, c'ho dato dentro e mi ha coinvolto.
La sua originalità sta proprio nello sfilacciamento della trama, nel saltare nel tempo e nello spazio beffandosi del lettore, portandolo a zonzo senza una meta precisa, o perlomeno quella è l'impressione, mentre in realtà l'autore sa bene dove si va e dove si arriva.
Ho provato diverse emozioni leggendo queste pagine, dall'ilarità al ribrezzo per certe scene. Ho cercato di comprendere il personaggio e ciò che gli ruotava attorno, ma, come sempre, non è facile seguire Chuck. Bisognerebbe rileggerlo, per comprenderne ogni sfaccettatura, un po' come un film complesso di cui si apprendono particolari dopo innumerevoli visioni. Non so se mai lo farò, di certo alla prima lettura questo libro lascia il segno.
Insomma, dopo la difficoltà riscontrata con Invisible Monsters, questo romanzo mi ha riacceso la speranza di poter comprendere, almeno in parte, questo autore e penso che leggerò altre sue opere che mi fanno l'occhiolino dalla sempre più affollata libreria casalinga.
GIUDIZIO: 4 su 5

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