Il 2001 è un grande anno per la carriera artistica di Davide Cassia perché accadono diverse cose interessanti.
Vi avevo già detto e ridetto in diversi post che dopo il 1998 caddi in profonda crisi creativa, non scrivevo niente e leggevo poco, sconfortato e deluso. Anche ridimensionato nelle aspettative, e questo è un bene, soprattutto perché si capiscono molte cose e si diventa più umili.
Nel giugno di quell'anno la mia dolce metà mi regalò On Writing di Stephen King. Ora, il Re può piacere e non piacere, lo si può osannare o criticare, ma per me rimane sempre un gran scrittore e On Writing è un gran libro, in parte autobiografico e in parte manuale, o perlomeno descrive il modus operandi di un autore di successo.
Questo romanzo mi fece tornare la voglia di scrivere, Inizia i subito, mi misi davanti a un foglio bianco di word e battei le prime lettere e poi parole e poi frasi e via così.
Avevo una mezza idea in testa, ma viaggiai a vista, senza una struttura predefinita. Scrissi un centinaio di pagine, in un mese e mezzo e poi mi bloccai. Volevo scrivere di un fantasma imprigionato in una casa per un non ben precisato motivo e volevo mixare insieme due idee che avevo in testa da anni e un trama che in parte avevo già sviluppato. La prima appunto era un anima legata da un incantesimo ad un castello/villa, la seconda parlava di un sosia che si sostituiva all'originale in tutto e per tutto, migliorando diversi aspetti della vita, ma anche peggiorandone irrimediabilmente altri. (tema non certo originale, lo ammetto).
Le prime embrionali 100 pagine di un romanzo chiamato provvisoriamente La Prigione di Pietra e poi successivamente La Vendetta di Daziel. Ma mi bloccai per i problemi che affliggono tutti quei lavori iniziati senza una pianificazione, dovevo sbrogliare diverse matasse con espedienti narrativi e non era semplice.
Nel frattempo mi venne l'idea per un nuovo romanzo: un uomo che si innamora di una real doll e questa diventa "viva". Sto parlando di Doll in Love, ma questa è un'altra storia, la racconteremo un'altra volta.
Dunque dopo la stesura di Doll in Love ripresi in mano La Vendetta di Daziel/La Prigione di Pietra. Il periodo di pausa aveva giovato alla storia, ci avevo rimuginato sopra e avevo sviluppato nuovi intrecci e soluzioni narrative. Fu così che nel giro di un altro mese e mezzo lo conclusi con una certa soddisfazione. Il titolo finale fu L'Anima Errante.
La trama è discretamente complessa, il genere indefinito, un miscuglio di thriller, horror, fantasy, mainstream direbbe qualcuno, anche se non ancora ben capito se è indicativo o dispregiativo.
Comunque parla di uno scrittore in crisi, guarda un po', che da fondo ai suoi ultimi spiccioli e si compra una villa in campagna, e li dentro è impriogionata un'anima, legata da un incantesimo antico alla pietra. Fin qui niente di nuovo e questo mi ricorda un giudizio affrettato ricevuto da un editore che evidentemente non aveva letto il manoscritto, dicendo che di libri su case infestate ce n'erano fin troppi. Non aveva nemmeno letto le prime dieci pagine, evidentemente.
Sì, perché L'Anima Errante non è un libro su una casa infestata, o meglio, non solo. Ma, se volete leggerlo non posso anticiparvi nessun colpo di scena. Sappiate solo che ci sono anche dei duelli a colpi di incantesimi tipo Dragon Ball. E, naturalmente, un sosia che si sostituisce quasi completamente al protagonista nella vita e nelle difficoltà di tutti i giorni.
Concludendo il discorso del 2001, in questo anno ricevetti anche due proposte di pubblicazione per Morte di un Perdente, da editori a pagamento: Montedit e Editrice Nuovi Autori. Scelsi la prima.
Qui si potrebbe aprire tutto un discorso sugli editori con contributo che sono il MALE. A quei tempi però non vedevo l'ora di poter stringere tra le mie manine paciose il frutto del mio lavoro e così pagai. Non vi dico quanto, ma non era poco, per 300 copie.
Ero felice quando mi arrivò a casa il pacco con il mio romanzo. Solo poi ho capito quanto fosse inutile pubblicare con un editore a pagamento.
Ma queste è un altra storia, bla bla bla. Vi dico solo che con Montedit ho pubblicato altri due romanzi.
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