di Götz Spielmann
Austria 2008
Drammatico
Fandango
Alex vive nei dintorni di Vienna e lavora per Konecny, tenutario di un bordello. Deciso a cambiar vita e a portare con sé Tamara, una prostituta ucraina con cui ha una relazione di nascosto da Konecny, Alex organizza una rapina per racimolare i soldi necessari. Il colpo non presenta ostacoli ma al momento della fuga interviene un poliziotto, Robert, e le cose si mettono al peggio. Rimasto solo, Alex trova rifugio presso la fattoria di suo nonno, ma la disperazione per i recenti avvenimenti e l'odio per Robert crescono sempre più con il passare del tempo. Finché, un giorno, Alex incontra Susan, la moglie di Robert...
Chi te lo fa fare di metterti a guardare un film austriaco, che si intitola Revanche Io ti ucciderò (bruttissimo tra l'altro il titolo italiano), quando ci sono milioni di film della sfavillante hollywood?
Boh, e chi lo sa. Mi intrigava la trama e allora via.
Cosa mi è piaciuto: bisogna epurarsi dai clichè di hollywood, i film adrenalici tutti azione e colpi di scena. Revanche ti cala nella realtà dove non esistono eroi che uccidono milioni di avversarsi senza farsi un graffio, o antieroi simpatici che salvano il mondo, la realtà è più dilatata, i dialoghi tra persone vere non sono quasi mai brillanti e/o intelligenti.
Questo è il valore aggiunto di questo film: uno spaccato di vita reale, con i suoi problemi, i suoi drammi, le sue difficoltà. Il titolo in Italiano è fuorviante, perché non è un thriller classico, anzi, per dirla tutta non è proprio un thriller. Non c'è la ricerca spasmodica della tensione, o di scene violente. C'è solo la vita di un mezzo criminale che cerca di sopravvivere a un'esistenza mediocre, che si innamora di una prostituta bellissima e per salvarsi e salvare lei, rapina una banca e poi non vi dico più niente per non rovinarvi il resto.
Una sceneggiatura che non cerca di sorprendere lo spettatore, ma solo di narrare una storia, con i suoi risvolti drammatici. Detta così potrebbe sembrara una gran noia e all'inizio in effetti uno si chiede perché si è messo a guardare un film austriaco invece che bel thrillerone americano, ma poi i personaggi VERI ti tirano dentro, perché ti accorgi che non sono di carta (o di pellicola) e la storia diventa quasi secondaria. C'è un ritmo blando, come quello che ci accompagna nella vita ordinaria. E voi ancora a dire - e che palle - e invece no, ti cala pian piano nella struttura narrativa e ti senti a tuo agio.
Cosa mi NON è piaciuto: boh, forse l'impatto iniziale, che è spiazzante appunto se sei abituato alla produzione americana. La tristezza di fondo che sta dietro a tutto, quella rassegnazione di un destino già scritto, ma più che un aspetto negativo è un avvertimento per chi non se la sente di essere turbato più del dovuto.
Alla fine del film ti guardi intorno e pensi: ma è una cagata o è un filmone?
Non è un capolavoro, ma sicuramente un punto di vista diverso rispetto a buona parte della produzione cinematografica a cui è abituato lo spettatore medio.
Io vi ho avvertito, quindi non venite a insultarmi se vi fa schifo.
GIUDIZIO: 3,5 su 5 (sì, ho deciso di aggiungere la mezza nei voti)
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