I videogiochi stimolano la creatività?


Pensando al sottoscritto la risposta è sì. O perlomeno, più che la creatività, la fantasia, diventando cibo per la mente, non esattamente come i libri, ma con un impatto visivo maggiore (ovvio).
Chiaro che dipende anche dalla tipologia di videogioco. Tetris intrattiene e diverte, poi morta lì, invece qualcosa di più evoluto come un buon GDR, un ispirato FPS, un gioco a turni, un RTS, o un'avventura grafica con i controcazzi stimolano eccome. Ci sono fior fior di ricerche che dicono che la combo occhio-mano, la risoluzioni di intricati enigmi, la pianificazione di tattiche di guerra, l'organizzazione sociale, politica ed economica di alcuni titoli e il numero di informazioni elaborate, fanno lavorare l'encefalo a pieno regime.
Come ogni cosa, sentite da che pulpito, anche i videogiochi vanno usati con moderazione, come spiego anche in questo post: i videogiochi fanno male? Altrimenti si possono raggiungere alienazioni negative, alterazione della percezione della realtà e micosi inguinali.
Ultimamente poi, in modo sempre più significativo, dai videogiochi si pesca a piene mani per fare film più o meno riusciti e si producono libri ispirati direttamente da essi, che in alcuni casi sono anche ben scritti e divertenti.
Alcuni poi sono veri e propri capolavori per quanto riguarda trama, personaggi e atmosfera, e si adattano perfettamente alla trasposizione cinematografica. Penso ad esempio a Bioshock, di cui è stato annunciato un  diretto da Gore Verbinski e prodotto da Universal, e al libro scritto da John Shirley dal titolo Rapture. Questo autore, solo per dirne alcune, con la raccolta di storie brevi "Black Butterflies" ha vinto il Bram Stoker Award e ha scritto la prima stesura della sceneggiatura de "Il Corvo". Ne parlano bene di questa trasposizione, vi faro sapere quando la leggerò.
Tirando le somme credo proprio che i videogiochi stimolino la corteccia cerebrale, che sia creatività, fantasia, velocità di pensiero, elaborazione dati e quant'altro ne traggano benefici. Ovviamente, essendo la stimolazione molto più immediatata e interattiva di un testo scritto, va assunta con moderazione.
La funzione educativa può essere svolta anche da dei videogiochi, come dai libri e, come i libri, possono essere brutti e cattivi, disdicevoli, oppure fantastici, divertenti e far riflettere.
Sono chiaramente cose diverse, e portano a stimoli differenti. Credo che l'esperienza di un buon libro e molto diversa da quella di buo gioco, il primo può suscitare emozioni che l'altro non stimola e viceversa.

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