Editore o Self-Publishing?


In questi mesi ho pubblicato nel circuito di Simplicissimus tre titoli della mia vasta produzione di opere letterarie :).
Questo mi ha fatto riflettere sul mio futuro di autore e della continua ricerca di un editore onesto con cui pubblicare i propri manoscritti, il tutto condito dall'estrema difficoltà di trovare, tra quelli che hai prescelto, qualcuno che ti voglia nella sua scuderia o che perlomeno abbia il tempo di leggere quello che gli hai inviato.
Per di più bisogna districarsi tra le varie modalità richieste da ogni editore, perché c'è chi non vuole l'email, chi solo il cartaceo, chi accetta l'email ma vuole solo le prime 20 pagine, curriculum letterario, sinossi e presentazione, chi vuole tutto il malloppo ma non ciclostilato, eccetera, eccetera. Io da tempo mi sono fatto un bel foglio excel con riepilogo per ogni editore e me la cavo così.
Pubblicare con un piccolo/medio editore di quelli onesti da soddisfazione, ma la fatica profusa per tutto l'iter a volte mi fa desistere da inviare pacchi cartacei ad alcuni che so già che non mi considereranno. L'editore mi darà forse più visibilità e avrò in mano il libro fisico, che  fa sempre una certa scena, ma...
Già, c'è un ma. A livello pratico, cioè in termini di diffusione e visibilità, forse il gioco non vale la candela ed è meglio pubblicarsi da soli tramite il self-publishing che ormai imperversa un po' dappertutto. Ad esempio, tramite Simplicissimus si entra in un circuito di decine di store online che hanno la facolta di decidere se vendere o meno il nostro prodotto. Ovvio, questo non da la sicurezza di vendita, bisogna far sapere al pubblico che questi ebook esistono e poi sperare che si inneschi un tam-tam che porti l'opera all'attenzione del web.
Chiaro che il fatto di pubblicare da sè le proprie opere non da alcuna sicurezza di avere tra le mani, per l'utente finale, un prodotto di qualità, ma credo che il mercato in questo senso si autoregoli da solo e chi ha scritto una fetecchia, o non ha curato l'editing e l'impaginazione dei propri testi, alla lunga venga escluso.
Quindi sto sinceramente valutando l'opzione di pubblicare solo ebook tramite questi circuiti di autoproduzione, come già fanno diversi scrittori e blogger italiani (mi viene in mente la scelta di Alex Girola con i suoi ottimi ebook), ovviamente editati in modo professionale e impaginati da chi lo sa fare.
Aggiungo infine che alcune opere che ho ancora nel cassetto, ma pronte per essere lanciate sul mercato, hanno una difficile collocazione in termini di genere, e quindi forse è meglio seguire la strada del self-publishing.
La mia pecca è la promozione, non sono capace di farmi pubblicità e diffondere il verbo, forse per umiltà, ma ritengo che sia solo pigrizia.
Vediamo come vanno i tre titoli pubblicati come ebook, anche se non sono opere prime.
Il tempo sarà il mio maestro.

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