Ebbene, io ci sono passato. Ho pubblicato i primi tre romanzi della mia carriera a pagamento. È stata una mia scelta, un'esperienza, ho letto il contratto e scelto di pagare.
Per quanto riguarda l'editore citato in alcuni di questi articoli, anch'io sono stato catturato da quel box rosso e ho spedito i miei manoscritti. Ho ricevuto una proposta editoriale, per scoprire che era a pagamento, e ho deciso gentilmente di declinare, visto le passate esperienze.
C'è da dire che l'annuncio apparso su vari quotidiani non specifica che la pubblicazione di autori emergenti è con compenso e questo è quantomeno subdolo.
La pubblicazione con contributo non ha nessun valore. Anzi, è oltremodo denigrante per l'autore e per la percezione che può averne un eventuale pubblico.
Tu paghi, quindi ti pubblicano a discapito della qualità stessa dell'opera. E nessun editore "tradizionale" ti prenderà mai in considerazione se hai pubblicato con contributo.
La verità è questa. Pura e cristallina. Un editore a pagamento non è altro che uno stampatore, un printer on demand come ormai se ne trovano a decine in rete. Non da nessun valore aggiunto.
Se un editore credesse veramente a un autore valutato, allora lo pubblicherebbe senza chiedergli nulla, anzi, cercando di tenerselo come un investimento. Ma per questi "editori" il business è prender soldi dai grafomani, dagli imbrattacarte e non puntare sulla diffusione della cultura.
È importante saperlo. Se volete pubblicare un romanzo e non trovate un editore, ma volete comunque vederlo in forma di libro, allora, a questo punto, usate un print on demand, che fa quello che chiedete immediatamente e il prezzo lo fate voi.
Non credete alla chimera della pubblicazione facile. Chi vi chiede soldi punta solo al vostro portafoglio e non al vostro talento, presunto o reale che sia.
Per quanto riguarda l'editore citato in alcuni di questi articoli, anch'io sono stato catturato da quel box rosso e ho spedito i miei manoscritti. Ho ricevuto una proposta editoriale, per scoprire che era a pagamento, e ho deciso gentilmente di declinare, visto le passate esperienze.
C'è da dire che l'annuncio apparso su vari quotidiani non specifica che la pubblicazione di autori emergenti è con compenso e questo è quantomeno subdolo.
La pubblicazione con contributo non ha nessun valore. Anzi, è oltremodo denigrante per l'autore e per la percezione che può averne un eventuale pubblico.
Tu paghi, quindi ti pubblicano a discapito della qualità stessa dell'opera. E nessun editore "tradizionale" ti prenderà mai in considerazione se hai pubblicato con contributo.
La verità è questa. Pura e cristallina. Un editore a pagamento non è altro che uno stampatore, un printer on demand come ormai se ne trovano a decine in rete. Non da nessun valore aggiunto.
Se un editore credesse veramente a un autore valutato, allora lo pubblicherebbe senza chiedergli nulla, anzi, cercando di tenerselo come un investimento. Ma per questi "editori" il business è prender soldi dai grafomani, dagli imbrattacarte e non puntare sulla diffusione della cultura.
È importante saperlo. Se volete pubblicare un romanzo e non trovate un editore, ma volete comunque vederlo in forma di libro, allora, a questo punto, usate un print on demand, che fa quello che chiedete immediatamente e il prezzo lo fate voi.
Non credete alla chimera della pubblicazione facile. Chi vi chiede soldi punta solo al vostro portafoglio e non al vostro talento, presunto o reale che sia.
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