Arazza Marchina corre come se avesse alle spalle uno sciame di coleotteri impazziti, spinge sui polpacci come se fossero stantuffi di una locomotiva a vapore e cerca di stancarsi di brutto per poi dormire meglio.
Lungo un corridoio che corre lungo il perimetro del castello incontra qualcuno, per un istante pensa di fermarsi e mettersi sulla difensiva per affrontare il nemico, ma poi si accorge che una delle svampite di quel reality show e allora prosegue dritto facendo un saluto militare. S’accorge immediatamente di aver diminuito il ritmo e allora ricomincia a spingere come se non ci fosse un domani, un passo dietro l’altro, si senta la donna bionica, telefilm anni ’70 che le piaceva tanto.
Svolta all’angolo estremo del perimetro cercando di mantenere la stessa andatura, un poco sbanda, ma poi riesce a ritornare in carreggiata e a continuare imperterrita la corsa. La microtelecamera fa quasi fatica a tenere il passo, vola alta sopra la testa di Arazza ed emette un lieve ronzio che l’orecchio umano non può percepire. I concorrenti non lo sanno ma a loro insaputa quelle 16 telecamere sono state sintonizzate sui loro impulsi celebrali e non potrebbero perderli nemmeno se lo volessero, salvo naturalmente qualche guasto tecnico.
Quel tratto di corridoio sembra più buio di quello precedente, è come se la luce proveniente dalle poche lampade a forma di torcia si fosse affievolita improvvisamente. Anche la temperatura sembra lievemente diminuita. Arazza cerca di non fare caso a questi particolari, ma il suo addestramento ormai le fa rilevare istintivamente i cambiamenti nell’ambiente che la circonda. Passando davanti ad una porta sente del trambusto, come se qualcuno stesse sfasciando dei mobili. La soldatessa vorrebbe fermarsi a controllare, ma l’istinto di nuovo le suggerisce che sarebbe meglio continuare a correre e mettere una discreta distanza da quella stanza.
La sensazione diventa convinzione quando dalla stanza esplode un urlo disumano, isterico e poi una risata sinistra, quasi diabolica.
Carletta Miciona e Andina Morella sono state riaccompagnate in camera ed è stato somministrato loro un blando sedativo per dormire. Per contratto devono litigare spesso, appena ne hanno l’occasione, così da far salire la soglia di attenzione del pubblico.
Le due però hanno esagerato, non sono mai state amiche, questo è risaputo, hanno partecipato a Togli il piede da mio naso con Lucco Mastronudo e si erano sempre guardate in cagnesco. Durante gli accordi contrattuali però erano sembrate cordiali e concordi nel sottoscrivere queste singolari tenzoni.
Ora le due se la dormono della grossa, naturalmente in abiti succinti perché giustamente nelle loro camere al temperatura è stata alzata all’inverosimile per permettere che stiano sempre sopra le coperte.
Le telecamere personali sono fisse sui corpi sinuosi delle due manze con inquadrature spettacolari per tutti i seguaci dell’onanismo.
Mimmo Portalanonna rimane sotto la doccia per circa mezz’ora facendo fluire il liquido bollente su tutto il corpo.
I muscoli si rilassano, le ossa fischiano e i pori spurgano.
Guarda sconsolato il batacchio laggiù, che pendola innocuo nella sua sede. E’ da un po’ che non lo usa per scopi militari, da quando ha fatto cilecca per 11 volte di fila.
Cerca di smanacciarlo un po’, ma niente, non ne vuole sapere. Allora esce dalla doccia, si friziona con forza il corpo e osserva la sua immagine caliginosa nello specchio.
Si trova bello, di una bellezza superiore, eppure non riesce più a far colpo sulle donne. Forse leggono nei suoi occhi qualcosa che realmente sta nascondo nella sua anima.
Non lo sa, non lo vuole sapere. Si riveste e ritorna a passo marziale in camera. Indossa un pigiama con coniglietti rosa e lumache ballerine, si infila a letto e rimane a occhi aperti a fissare il soffitto come ogni santa notte.
Miseria Pomposa si è addormentata sul cesso, il taccuino su cui stava freneticamente annotando le sue impressioni sull’ananasso è caduto nelle mutande abbassate sulle scarpe.
Ha pianto molto e il rimmel le si è sciolto tutto formando un pastrocchio incredibile. Conciata in quel modo sembra una cantante death metal con problemi metabolici.
La microtelecamera indugia un po’ sulle sue parti intime poi ritorna ad altezza soffitto.
Norberto Cigolla ha portato il suo cane di pezza Wooby sotto la doccia. Non riesce a fare la doccia senza Wooby. Wooby gli vuole tanto bene. Bau.
Si lancia in una salsa con le ciabatte infradito. Rischia di cadere ad ogni smistamento d’anca, ma rimane sempre miracolosamente in piedi.
Wooby sembra ridersela. Bau.
Finito il ballo, senza effettivamente essersi lavato, torna in camera e dorme con il cane inondando il materasso di litri e litri d’acqua.
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