All'inizio ho fatto un po' fatica, lo devo ammettere, ad entrare nella storia e nella testa del protagonista. Forse perché determinati percorsi mentali non mi appartengono, o forse perché all'inizio Amandla! è frenetico e la storia passa da una situazione all'altra lasciando il lettore senza fiato e l'unico fil rouge è David, il protagonista.
Naturalmente poi tutti i nodi vengono al pettine, e il lettore viene proiettato in una logica di mondi virtuali diversi in cui David viene sballottato suo malgrado
Marco Pagani ha la capacità di dipingere un futuro prossimo credibile, coerente e, ciò che è più inquietante, possibile. La narrazione è fluida e coinvolgente e tiene incollato il lettore alle pagine, fino a portarlo ad un finale per certi versi intuibile ma non scontato. Affascinanti e sorprendenti alcune implicazioni tecnico-informatiche nella formazione e nello sviluppo dei SimWorld, mondi virtuali egregiamente descritti da Pagani.
Le citazioni che aprono ogni capitolo sono sempre azzeccate e anticipano in qualche modo quello che accadrà nella storia. Le influenze da Matrix, Philip Dick sono evidenti e, a mio avviso, volute dall'autore, che però sa amalgamarle con originalità.
Insomma, un libro godibilissimo che parla, oltre che di fantascienza, anche di tematiche sociali attualissime e che mette al centro l'Africa e il suo riscatto verso il mondo "occidentale".
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