Tombe d'acciaio - le origini


Tombe d'acciaio lo scrissi a cavallo (pezzato) tra L'anima errante e Inferno 17 nel 2004. In quel periodo nacque inside of me una microfobia, che era già latente da qualche anno, dei viaggi in autostrada. Fobia del tutto superata, anche perché ormai da tre anni mi sciroppo quasi 40km su queste vie catramose.
Naturalmente è anche la fobia del protagonista che quando vede i classici cristalli ai lati della carreggiata, pezzi vari di auto, frenate che si concludono contro il guard-rail, va in fibrillazione e ha delle allucinazioni. Vede l'incidente che è successo in quel luogo con tanto di smembramenti e cadaveri ambulanti mezzo-bruciacchiati.
A me non capitava tutto questo, la mia era solo un po' di preoccupazione che spariva nel momento in cui affrontavo la grigia striscia d'asfalto.
Lo scrissi in pochi mesi, feci come al solito un edinting sommario e lo lasciai lì nel HD del pc. Nel 2007 poi lo pubblicai su Lulu e questo romanzo ha persino avuto l'onore di essere letto da Alex Mc Nab e di ricevere una buona recensione.
Il titolo, ovviamente, si riferisce alle auto, che, viste con l'occhio del protagonista, sono appunto delle tombe d'acciaio, delle bare infuocate, citando Body di Point of Break.
Di tutti i romanzi che ho scritto, questo è quello che mi lascia più perplesso. Quando lo scrissi pensavo fosse il mio romanzo definitivo, perché la trama mi piaceva, nonostante alcuni escamotage narrativi che ancora oggi mi fanno storcere il naso, ma per una qualche strana ragione sentivo che era l'opera che mi avrebbe fatto svoltare e conoscere al grande pubblico. Così non è stato.
Ai tempi era stato preso in visione anche da un'agenzia letteraria che mi aveva fatto apportare diverse modifiche, cambiando persino il finale, che, diciamocelo sinceramente, adesso mi fa un po' cagare, e in effetti vorrei tornare al finale che avevo escogitato ai tempi, ma devo andare a cercare tra HD ammuffiti e forse neanche più recuperabili.
Sì, perché l'intenzione comunque è quella di buttarlo fuori rimasterizzato come e-book e venderlo, sempre a 99 centesimi, nel circuito di Simplicissimus.
L'impatto sul pubblico di quest'opera è controverso, nel senso che c'è chi lo ha giudicato insufficiente e chi invece lo ha apprezzato. Peccato che chi l'ha bocciato sia una persona di cui mi fido ciecamente e che ha lavorato su tutte le mie opere per migliorarle. Non faccio nomi, ma chi sa ha già compreso.
Comunque lo butterò fuori lo stesso, perché una delle tattiche per diventare milionario e anche quella di pubblicare migliaia di romanzi così da ampliare l'offerta e avere sempre qualcuno che li compra, tanto costano solo 99 centesimi :)
Quindi vi tocca, fra qualche mese forse anche questo romanzo apparirà sugli scaffali virtuali di tutto l'universo.

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