di Christine Jeffs
Usa 2008
Commedia
Rose Lorkowski al liceo faceva la cheerleader, ora intorno ai trent'anni fa la domestica; vuole sbarcare il lunario per pagare gli studi all'eccentrico figlio di otto anni Oscar. Rose ha una sorella più giovane, un po' scoppiata, Norah, che vive ancora a casa con il padre Joe, un uomo sempre alla ricerca del modo migliore per fare soldi. Un giorno però Rose scopre che esiste qualcosa di molto più redditizio di fare la semplice cameriera e si mette in società con la sorella Norah. Le due ragazze mettono in piedi una agenzia che ripulisce le scene dei crimini: la Sunshine Cleaning.
Usa 2008
Commedia
Rose Lorkowski al liceo faceva la cheerleader, ora intorno ai trent'anni fa la domestica; vuole sbarcare il lunario per pagare gli studi all'eccentrico figlio di otto anni Oscar. Rose ha una sorella più giovane, un po' scoppiata, Norah, che vive ancora a casa con il padre Joe, un uomo sempre alla ricerca del modo migliore per fare soldi. Un giorno però Rose scopre che esiste qualcosa di molto più redditizio di fare la semplice cameriera e si mette in società con la sorella Norah. Le due ragazze mettono in piedi una agenzia che ripulisce le scene dei crimini: la Sunshine Cleaning.
Quante volte ho detto che il giudizio di una qualsiasi opera, sia essa cartacea, digitale, pellicolosa o puré di patate è influenzata dall'aspettativa?
Tante, non le conto più, o meglio, non le ho mai contate.
Comunque questo è un altro di quei film che la mia dolce metà ha chiesto di poter vedere, e io, di buon grado - soprattutto per accumulare punti fedeltà e poi vedere qualcosa di orrorifico o fantascenzioso - mi sono messo il cuore e in pace e lanciato la visione.
Quindi aspettativa bassa e, come di consuetudine, il film mi è piaciuto. Niente di eccezionale, per carità, però simpatico, divertente, emozionante, con un buon ritmo e personaggi credibili, ben delineati. Uno spaccato di vita, una struttura narrativa semplice, che non scade nel sensazionalismo e nello scontato, ma viaggia su una linea coerente, senza sussulti o colpi di scena forzati, come vorrebbe un sceneggiatura hollywoodiana. Sì, perché la produzione è di un'etichetta indipendente, attori bravi, ma non famosi o issimi e buona sceneggiatura. Non che io voglia esaltare l'indipendenza dal colosso, non schifo le produzioni degli studios, ma è l'ennesima conferma che con un budget limitato e con attori competenti e un'ottima scrittura, si possono produrre comunque dei buoni film. Naturalmente poi i conti si fanno al botteghino, senza un'adeguata promozione, la pellicola ha incassato negli USA solo 11 milioni di euro (magari nonostante tutto non sono andati in rosso).
C'è un certo fil rouge di tristezza nella trama, ma non tanto da tagliarsi le vene, perché i protagonisti combattono con i problemi di tutti i giorni e non contro funghi rosa o licantropi glabri. E poi il messaggio del film è anche quello di non mollare mai, anche se ci sente dei falliti, e di contare sulle cose importanti, valori come la famiglia, l'amore, ecc, ecc e una sana dose di gelato alla vaniglia.
In fin della fiera, se volete un film piacevole per passare qualche ora spensierata senza zombi, vampiri dorati e mostri viscidi e melmosi, questa pellicola è l'ideale. Se vi piacciono solo quelli con le esplosioni, gente che entra ed esce volando, uomini che si tramutano in salsa tartara, allora non guardatelo.
Giudizio: 3,5 su 5
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