I vivi i morti e gli altri di Claudio Vergnani


Facile parlare di zombie in questo periodo. Vanno di moda, è un argomento che tira e che fa fico. Si rischia però di scrivere qualcosa di già visto e sentito, di peccare di originalità.
Claudio Vergnani non lo fa. O meglio, credo che non gliene freghi niente di essere originale, ma voglia solo racontare la sua storia. E lo fa sempre a modo suo, scegliendo un tipo di narrazione e delle trovate sceniche che alla fine rendono tutto... originale.
Finito di leggere qualche giorno fa, colpevolmente in ritardo rispetto all'acquisto e all'uscita, ma sono rimasto intrappolato in teorie di figli, lavoro e autoproduzioni, e quindi mi sono ridotto alla fine dell'anno, quando ho avuto un po' più di tempo.
Cosa dire? Che appena finito già mi mancavano i personaggi, tra l'altro memorabili come sempre. Ho letto tutto di questo autore e trovo sempre che i pezzi da 90 siano sempre le caratterizzazioni. In questo lavoro poi ho notato piacevolmente che si è migliorato, lasciando alle spalle alcune cose che mi avevano infastidito nella trilogia vampiresca, come ad esempio l'eccessivo scambio di linguaggio scurrile (non che io sia un'educanda, intendiamoci, ma il troppo da sui nervi) e di contro anche troppe riflessioni filosofeggianti che alla lunga stancavano. Oltre a questo avevo notato anche un'eccessiva lunghezza di alcuni capitoli, (tipo quello del cimitero nel Il 36° giusto) e qualche difettuccio di editing.
Ebbene tutto questo si è notevolemente ridotto, anche se in alcune parti ho avuto sensazioni di deja vù per via di alcune similitudini del protagonista con Claudio e Vergy, inoltre alcune parti era un po' tirate in là e avrebbero potuto semplicemente essere accorciate, come la fuga dalla palude. Ogni tanto poi riemerge quella sensazione di freeroaming come se l'autore non sapesse dove far girare i personaggi e scegliesse locazioni a caso, ma probabilmente è un paturnia mia.
Questi sono solo piccoli difetti di un ottimo romanzo, piacevole da leggere, disincantato, sporco,cattivo, divertente e profondo.
Come già ribadito il pezzo forte sono i personaggi: semplici e allo stesso tempo complessi, eroi e antieroi, fanno sentire subito a proprio agio il lettore, perché ogni personaggio di Vergnani in realtà potrebbe essere chiunque, anche chi legge, è per questo che diventa subito coinvolgente.
Se avete apprezzato la trilogia vampiresca, non dovete lasciarvi scappare questo romanzo, ne vale veramente la pena. Se non conoscete questo autore, potete comunque iniziare da qui: non ve ne pentirete.

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