Doll in Love

Come ho già accennato nel post precedente, mentre ero in fase di stesura de L'Anima Errante, mi venne un'idea folgorante e, invece di masticarla e poi lasciar perdere, scrissi immediatamente un soggetto.
L'illuminazione venne da un articolo che lessi online, trattava del lancio delle Real Doll, bambole con esoscheletro in PVC e corpo in silicone, praticamente quasi una copia reale di una donna, con il vantaggio che non parla... ehm, scusate. Naturalmente, spinto dalla curiosità e dalla lussuria che mi contraddistingue da sempre, andai a sbirciare le foto sul sito ufficiale. Le trovai inquietanti, e da qui l'idea per un romanzo. Di certo non originale, ma con spunti che trovato stuzzicanti.
Cosa? Direte voi. Be', una real doll che vive, esiste e, purtroppo, parla (ehm...). Nonostante alcune perplessità di tipo procedurale, iniziai la prima stesura, con una bozza di canovaccio non troppo complesso. La trama era semplice, un tizio un po' sempliciotto vede la bambola nella vetrina di un negozio e subito se ne innamora. Fa dei debiti per acquistarla (il prezzo attualmente varia dai 6000 ai 10000 dollari, ma all'epoca costava 16000) e la porta a casa.
Potrebbe essere considerato un romanzo d'amore, ma in realtà sfugge a una classificazione ben precisa, perché ha alcune contaminazioni horror e situazioni al limite e oltre il grottesco. Mi sono divertito molto a scriverlo, anche se rimane, a mio avviso, il mio romanzo di più difficile interpretazione e quello dove i lettori hanno dato pareri discordanti.
Succede sempre: non si può accontentare tutti, ma quelli che avevano letto La Prigionia del Cielo e Morte di un Perdente rimasero un po' delusi da questo mio nuovo lavoro.
Forse il segreto di un autore di successo è quello di rimanere fedele allo stesso genere e non uscire dai binari. Io, purtroppo o per fortuna, mi annoio e tendo a sviluppare le idee che ritengo buone anche se non ricalcano esattamente il genere che la gente si aspetta. Di fatti mi sento sempre un po' in imbarazzo quando mi chiedono che genere scrivo. Se guardate le opere che ho prodotto negli anni si spazia dall'avventura all'umoristico (cit. dalla terza di copertina de La Clessidra d'Avorio) e spesso il genere in cui sono catalogati non definisce esattamente il romanzo.
Come ho già detto forse è una debolezza, per fidelizzare il pubblico si deve restare fedeli a una linea e seguirla e non seguire l'estro del momento. Vi dico chiaramente che non lo farò mai e che seguirò sempre quello che mi passa per la testa.
Comunque la prima stesura mi portò via circa 4 mesi, poi ci fu una fase di riposo per togliermelo dalla testa e in cui finii L'Anima Errante. Lo ripresi dopo qualche mese, feci un paio di editing e lo inviai a diversi editori. La speranza era poca, ma tentare non costa nulla, o perlomeno il costo preventivato di stampa e invio manoscritti (ai tempi l'email era ancora un oggetto del mistero, anche se molti editori sono ancora legati ai papiri spediti - forse per ridurre i costi o per convenzione, o semplicemente perchè non è di moda leggere e fare revisioni a video... boh). Comunque non rispose nessuno e mi buttai su Montedit. Il libro uscì nel 2003. Ne comprai ben 300 copie. Fu tale il successo che ancora oggi in garage ne ho circa un centinaio che pian piano sto smaltendo rifilando a chiunque mi chieda un mio romanzo.
La scenetta è la seguente:
tizio: "ah tu scrivi, ma che cosa?"
io: "di solito libri..."
Risatina nervosa.
T: "sì, eheheheh, avevo capito, ma che genere?"
IO: "Hard Boiled."
T: "Eh?" faccia perplessa
IO: "Scherzavo, non ho in realtà un genere ben definito
ERRORE. Faccia delusa
T: "Ah..."
IO: "Ne ho scritto uno praticamente porno..."
La faccia si illumina.
T: "Fico!"
E la maggior parte delle volte riesco a piazzarlo. Se l'interlocutore è donna, la butto sulla storia d'amore e via.
Ritengo che sia un buon romanzo, ci sono dei passaggi divertenti e la caratterizzazione del protagonista non è male, anche se a volte può risultare irritante. La storia è intrigante, anche se alla lunga forse un po' ripetitiva in alcuni punti. Alcuni lettori sono rimasti entusiasti di Doll in Love, soprattutto quelli che lo hanno letto come mio primo romanzo e forse non hanno fatto confronti con Morte di un Perdente e La Prigionia del Cielo. Questo non significa che sia inferiore a questi titoli, e sapete benissimo anche voi quanto è soggettivo il giudizio di un lettore, soprattutto se non seriale.
L'ultima cosa che posso dirvi è: compratelo, devo mantenere la famiglia.

4 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Riscrivo, errore grammaticale! ^^

    Sorvolando sul fatto che già l'ho comprato, con dedica pergiunta, a me è piaciuto, nonostante abbia letto entrambi i precedenti.

    Ti posso dire una cosa però, tempo fa su Sky, misero in onda un film, non italiano, che a mio avviso è la trasposizione cinematografica di Doll in Love. L'anno di produzione è successivo al libro.

    Purtroppo non ricordo il titolo, ma la trama è IDENTICA!

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  3. maledetti plagiatori
    ma mi vendicherò!!!

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  4. Ammazza, ma quanti libri hai scritto?

    Ormai sei un veterano della lunga scrittura, bravo bravo. :)

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