Non mi atteggio a professore perché non lo sono e mi inchino alla sapienza di chi sa giostrare con le parole come se fosse un giocoliere.
Io in realtà sono un artigiano della scrittura, che ha iniziato per passione, un autodidatta che si è formato con la lettura e con tanta scrittura.
Non sono laureato in lettere, o in filosofia, e sono sempre più convinto, con l'andare degli anni, che per essere un bravo autore questi titoli non servano, anche se aiutano nel costrutto della sintassi e nell'impostazione strutturale di tutta quanta l'opera. Ma se sei una pianta secca, al limite scriverai una bella lista della spesa.
Non sono laureato in lettere, o in filosofia, e sono sempre più convinto, con l'andare degli anni, che per essere un bravo autore questi titoli non servano, anche se aiutano nel costrutto della sintassi e nell'impostazione strutturale di tutta quanta l'opera. Ma se sei una pianta secca, al limite scriverai una bella lista della spesa.
Non posso affermare di essere diventato un bravo scrittore, non sono io a doverlo giudicare e comunque i giudizi non sono mai oggettivi per quel che riguarda i creativi. Anche se scrivi una fetecchia assoluta, ci sarà qualcuno che ti apprezza, anche se spero, che siano in maggioranza i detrattori.
Perché questo sfogo? Mmh, perché ancora oggi mi capita di sentirmi in imbarazzo di fronte alla mia ignoranza su determinati argomenti, oppure quando faccio degli errori banali, o sparo un refuso che poi non riesco a trovare.
E non dovrei. Non siamo perfetti. Nessuno lo è, nemmeno lo scrittore o l'editor più bravo. E in effetti incomincio ad accettarmi così come sono, e sto notando che anche i miei lavori ne giovano. Nel senso, non è che adesso non faccio più errori, ma sono più rilassato e diciamo che non ho più quella sensazioni di inadeguatezza se sbaglio a infilare una virgola.
Certo, bisogna sempre tendere al miglioramento e cerco di impegnarmi in questo, ma di certo non posso pretendere di essere il maestro della grammatica. Il mio intento è scrivere una storia che diverta chi la legge, creare un universo credibile (worldbuilding, parola tanto cara a Alessandro Girola :P) e personaggi con un certo spessore.
Il resto è importante, ne sono conscio, ma è un mio limite, probabilmente proprio per mancanza di formazione scolastica adatta.
Credo di essere sempre stato bravo nel generare storie, quelle che prorompono dalla mia ribollente fantasia.
Quindi aspettatevi tanta roba per il futuro :).
PS: un 10 e lode a chi indovina a quale telefilm appartiene il professore della foto :)
PS: un 10 e lode a chi indovina a quale telefilm appartiene il professore della foto :)
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