Afterschool

di Antonio Campos
USA 2008
Drammatico
Bolero Film

Robert, un giovane americano che frequenta un prestigioso corso preparatorio della costa occidentale, riprende per caso la morte tragica di due suoi compagni di classe. Le loro vite diventano il soggetto di un audiovisivo che secondo la direzione dovrebbe aiutare l'elaborazione del lutto collettivo. Ma questo progetto crea un'atmosfera di paranoia e di malessere sia tra gli studenti che tra gli insegnanti.

Sinceramente? Non ho capito se è una cagata colossale o un capolavoro. Cioè il tentativo di fare qualcosa di alternativo e originale con inquadrature a muzzo e strumenti narrativi diversi. Io non ho la preparazione adatta per giudicarlo tecnicamente, posso solo dare le mie impressioni e cosa mi ha lasciato come spettatore.

Cosa mi è piaciuto: la sperimentazione di tecniche diverse di inquadratura e modalità di visualizzazione, dalla cam del cellulare alla videocamera amatoriale. La narrazione quindi è funzionale alla scelte strutturali e risulta innovativa (almeno per me), alienante e disturbante. Il protagonista dal profilo psicologico complesso che esiste nel reale ma non lo comprende a pieno e cerca di sintetizzarlo attraverso gli strumenti tecnologici del nostro tempo e sembra esteriormente solo vagamente turbato da ciò che gli capita intorno, per poi esplodere in isolati episodi di isterismo e violenza. L'istantenea dei disagi adolescenziali della generazione di youtube e facebook, legate alle dinamiche di socializzazione reale e non virtuale, mischiate a quelle delle generazioni precedenti, dalla droga al sesso.

Cosa NON mi è piaciuto: la confusione generale dovuta alla scelta dei mezzi narrativi e del messaggio criptico celato nella trama. Lo spaccato di tranche de vie che denuda solo il ventre molle delle problematiche adolescenziali del nostro tempo, ignorando semplicemente altri aspetti, ben più complessi. I ragazzi non sono solo droga, sesso e videotape. Però probabilmente è una scelta voluta del regista. Il film, essendo sperimentazione pura, è proprio sul baratro tra il disastro e il trionfo, e rimane lì, in bilico, senza spiccare il volo e l'eventuale tracollo. Un opera finita, ma probabilmente incompiuta.

Giudizio Finale: 3 su 5

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