Non sono uno scrittore di successo (per il momento :)), ma non sono nemmeno sconosciuto, o emergente. Sono uno scrittore, punto.
Mi piace generare mondi, universi, storie credibili, ma anche incredibili.
Non ho paura di affrontare gli editori, non ho nessun problema a farlo, ma ho scelto consapevolmente di non sprecare tempo a inviare manoscritti perché i tempi di risposta in Italia (quando qualcuno si degna di risponderti, ovviamente) sono altissimi.
Non starò ad annoiarvi sulle motivazioni. Ho conosciuto le difficoltà dell'essere un editore dall'altra parte della barricata, e, nonostante la buona volontà mia e dei miei compagni di avventura, gestire una casa editrice non è semplice, e nel nostro piccolo ci siamo dovuti scontrare con la realtà oggettiva di non poter rispondere a tutti e di veder dilatare i tempi di valutazione per mancanza di personale, tempo e mole di lavoro.
Premesso questo, ribadisco, non invio i miei lavori agli editori per paura del confronto, del rifiuto, o di chissà cosa, ma per la libertà.
Libertà di scrivere quello che mi pare, libertà di scegliere collaboratori capaci e fidati, libertà di scegliermi la cover, il font, il formato come garba a me. Libertà di decidere il prezzo, la piattaforma di distribuzione e la promozione. Insomma, totale libertà di gestire le mie opere come mi va e prendere sul prezzo di copertina, non il 5-10%, ma il 60-70%.
Certo, non ci campo, con le royalties di autore indie al limite mi pago qualche bolletta. Ma in futuro, chissà.
Io non ho intenzione di smettere. Scriverò finché avrò la forza di farlo, finché avrò qualcosa da dire, finché il filone non si esaurirà (ma, fidatevi, credo sia inesauribile). Se non potrò usare più le mani, userò i piedi (niente battute, please). La voce, il pensiero, una dattilografa (preferibilmente gnocca).
Certo, non sono un idiota. Io non vado a cercarli, ma se loro vengono da me, valuterò per bene le opzioni e se mi converrà. Però... ho come l'impressione, sempre più radicata, che tra le grandi sorelle esista una black list con la maggior parte degli autori indie un po' rompicoglioni.
Io non sono uno scassapalle, ma di certo ho sempre dichiarato apertamente il disastro dell'editoria italiana.
Quindi, rassegnatevi, ho ancora tantissime storie in canna, e dovrete sopportarmi per un bel pezzo.
(lo ammetto sono stato ispirato da questo post di Davide Mana,)
Hai scritto un sacco Davide! Quando hai cominciato a pubblicare da solo?
RispondiEliminaTi capisco, un po' mi frena il sapere di non avere un riposta se non in tempi lunghissimi.
Grazie. :D
RispondiEliminaHo iniziato a pubblicare indie dal 2012.