Era da tempo che volevo scrivere un survival. L'idee erano tante e qualcuna ce l'ho ancora tra i soggetti e non è detto che in futuro ne nasca qualcosa.
Un giorno, giocando con mio figlio, notai che la maggior parte dei suoi giocattoli erano in plastica (tutti made in china) e pochi in altri materiali. Da lì estesi il mio pensiero a tutti gli oggetti presenti in casa e poi a quelli nel mondo, nella galassia e nell'universo. Mi resi conto che la maggior parte erano composti da materie plastiche di vario genere.
E quindi ecco la lampadina sulla testa: cosa accadrebbe se tutta la plastica presente sul pianeta sparisse in un nanosecondo? Catastrofe.
Idea orginale, penserete voi. Lo pensavo anch'io, ma poi qualcuno meglio informato di me (vedi Alessandro Girola) mi fece notare che qualcuno negli anni '70 ci aveva già pensato. È del '74 Lebbra Antiplastica di Kit Pedler e Gerry Davis, uscito in Italia per la collana Urania.
Questo per farvi capire che qualsiasi idea ci appaia nel cervello, qualcun'altro l'avra sicuramente sviluppata. Sta allo scrittore elaborare qualcosa di diverso, stimolante e avvincente, anche se qualcuno c'aveva pensato prima.
Il romanzo di Pedler e Davis ho provato a leggerlo, ve lo confesso, dopo aver scritto Plastic Killer, ma, forse perché scritto in quegli anni, mi sono fermato alle prime pagine. Quindi non posso sapere se ho rubato tutto quanto o solo l'intuizione della sparizione e la conseguente catastrofe.
Dai riscontri degli utenti di Amazon, di Facebook e di altri social, il libro sembra piacere. Quindi probabilmente ho fatto un buon lavoro, ma colgo l'occasione per ringraziare Germano M. che ha fatto un gran lavoro in fase di editing (baciate sempre la terra dove passa il vostro editor di fiducia), e Giordano Efrodini per l'ottima copertina.
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