La verità sul caso Harry Quebert - Joël Dicker

La verità sul caso Harry Quebert è come I Segreti di Twin Peaks, solo che non ci sono il nano che parla al contrario, il cavallo e la donna con in mano il ceppo. Ed è infinitamente più noioso.
Io non credo che bastino una serie di misteri non risolti per intrigare il lettore.
In un romanzo ci sono altre alchimie che devono girare.
Non basta la cronaca di uno scrittore di successo in crisi che aiuta un altro scrittore che è nei guai per farmelo piacere.
In un romanzo la caratterizzazione dei personaggi è importante, direi fondamentale. Ecco, i personaggi di questo libro paiono tutti delle macchiette, delle figure da teatro dei burattini: senza spessore, senza personalità, oltremodo irritanti per quanto a volte sembrano ridicoli.
Vogliamo parlare della trama? Si trascina, e poi caracolla, e poi si trascina. Girando intorno all'osso azzannandolo solo alla fine. Ma io mi domando, è necessario scimmiottare i romanzi d'oltreoceano per fare successo? Non è meglio snellire il tutto e rendere più succoso il contenuto? Così si rischia di dare una minestra allungata invece che un succulento filetto.
Poi vogliamo parlare delle parti del grande romanzo scritto da Harry Quebert, che hanno lasciato a bocca aperta l'America e che invece sembra un temino puerile scritto da un ragazzino delle elementari.
Oddio, poi magari è anche un problema di traduzione, e chi lo sa.
A me, a quanto avrete capito, non è piaciuto per niente.

1 commento:

  1. Concordo! Anche se l'intreccio in sé mi è piaciuto

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