Solar di Ian McEwan

Anno 2010
pagg 339
Einaudi

Michael Beard: basso, grasso, inverosimile seduttore, fedifrago patentato e marito seriale al quinto matrimonio, a poco più di cinquant'anni è ormai uno svogliato e dispotico burocrate della scienza da quando la genialità, che pure in gioventù gli valse il Nobel per la Fisica, lo ha abbandonato.

Ian McEwan è uno di quegli autori che, come dico io, si scrivono addosso. Nel senso che hanno la tendenza a scrivere una ventina di pagine senza che si muova una foglia, intessendo riflessioni, introspezioni, flashback del protagonista e praticamente mettendo un'impronta fortissima sulla caratterizzazione a scapito della successione degli eventi.
Questo non inficia la lettura perché McEwan è molto bravo a imbrigliare il lettore e portarlo dove gli pare, mettendo sul piatto argomenti interessanti, elaborati dal personaggio principale: il fisico premio nobel Micheal Beard.
Argomenti di scottante attualità, e non solo perché c'è di mezzo il sole, ma anche perché vengono analizzati in toto i problemi energetici del pianeta, sviscerati da punti di vista opposti e diversi, filtrati sempre attraverso la lente del premio nobel.
La preparazione dell'autore è evidente, visto anche i professori che cita alla fine, e i volumi consultati, sia per quanto riguarda la fisica (per quanto ne possa capire io) e le applicazioni sul fotovoltaico, fotosintesi, eolico, ecc, ecc. Le ambientazioni soddisfano il palato, anche se, come nel caso di Londra, spesso siano solo abbozzate per necessità narattiva, mentre il altri capitoli, la facciano da padrona, proprio in funzione della storia.
Come già accennato il libro orbita tutto intorno alla figura del premio nobel Beard, con le sue luci e ombre, la sua inadeguatezza alla vita nonostante la grande intelligenza, il suo cinismo, la pigrizia. il suo tirare a campare sugli allori del premio vinto nei primi anni della carriera, senza più nessuna nuova idea o iniziativa, una sana dose di maschilismo e compulsione nello sfogare i problemi esistenziali nel cibo e di conseguenza di anno in anno accumulando problemi di salute. La forte caratterizzazione del protagonista sono il punto di forza e contemporaneamente il suo opposto. Il mondo di Beard è affascinante, ma, a volte, ingombrante, colmo di elucubrazioni filosofiche e scientifiche, sulla fisica molecolare e quantistica che potrebbero annoiare, ma, se affrontate con il giusto impegno, diventano affascinanti.
Dati questi presupposti, è logico dedurre che non è un libro semplice, da affrontare con superficialità, ha bisogno di un certo impegno, ma, superate le prime difficoltà, vale la pena di esser letto.
Giudizio: 3,5 su 5

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