Caro Bacco, oggi son sei mesi che non sei + su questo piano esistenziale . . .
Mi sa che non posso venire alla messa commemorativa, devo stare qui in ufficio, sono l'unico rimasto. Forse è una scusa egoista, forse no, potrei uscire e sbattermene, ma cmq + di tutto il senso del dovere in me la fa da padrone. Non ho mai amato molto le chiese, e nemmeno tu, ma per te avrei dovuto esserci.
Quello che mi da più fastidio è che non alberga più in me il senso dell'abbandono.
Si, è vero. Non eravamo poi così legati, non ci frequentavamo più e forse, se non ci fossero state le ben note sfortunate circostanze, ci saremmo cmq persi di vista.
Ma non è andata così. Ora tu sei in qualche altro luogo (si nota in questo passaggio una tendenza possibilistica e non ateo-agnostica), magari te la spassi, magari hai assunto un grado + elevevato di conoscenza, o forse vivi un'altra vita, diversa e simile a questa.
Non sento la sofferenza provata quel giorno, solo malinconia e un senso di disagio per l'assenza al tuo ricordo.
Cmq sia . . .
Ciao, Bacco, in qualsiasi luogo alberghi il tuo spirito.
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