Processo Alieno

Arrivarono il 21 dicembre 2012. Astronavi enormi, grandi quasi quanto la luna, sganciarono navette modeste, con un estensione di una ventina di ettari.
L'umanità non era pronta a un'invasione aliena. Milioni di libri aveva descritto quel giorno come la svolta, la fine, un nuovo inizio, allineamento della Terra con il centro dell'universo, un pianeta dall'orbita troppo ellittica in avvicinamento o semplicemente la fine di un calendario di un popolo scomparso da millenni. Invece era il giorno del contatto.
Come in Indipendence Day scesero sulle maggiori città della terra, per prima però Baghdad e, stranamente, non New York o Washington, ma alle 21 del 21 si allinearono.
Iniziarono saccheggi, scontri, suicidi, scene di giubilo e manifestazioni per l'arrivo dei salvatori. In tutte le nazioni si cercò il primo contatto, senza successo. Alle 21 e 21 in mondofonia una voce metallica parlò.

"Abitanti della Terra, sono Arzan Magona, comandante supremo della flotta stellare Rizian, proveniamo dal sistema stellare che voi chiamate Orione, il nostro pianeta, Riazian, purtroppo è stato distrutto da una tempesta magnetica proveniente dalla nostra stella, evento che avevamo previsto ma a cui non siamo riusciti a rimediare. Quindi siamo partiti alla ricerca di un pianeta che potesse ospitarci e il vostro è risultato essere il più vicino e il più adatto.
Popoli della Terra, mi duole però informarvi che siete in troppi là sotto e che buona parte di voi dovranno essere positivamente terminati.
Non opponete resistenza: la vostra tecnologia non può far nulla contro le nostra astronavi, vi preghiamo, gentilmente, di rimanere nelle vostre dimore per rendere più agevole il nostro sbarco. Dopodiché avrà inizio il Giudizio."

Non appena Arzan Magona aveva pronunciato le sillabe 'ter' e 'mi', la maggior parte delle nazioni del mondo aveva lanciato missili terra-aria contro le astronavi e centinaia di caccia per tentare di eliminare la minaccia. Ma Arzan aveva ragione: tecnologia scadente. Tutti i tentativi andarono a vuoto, infrangendosi contro gli scudi alieni. A quel punto molta gente iniziò a suicidarsi, a scappare in luoghi impervi e inaccessibili. Scoppiarono altri tumulti e ci furono altri saccheggi. Nel frattempo le truppe di invasione Rizian erano già a terra e immobilizzavano tutti quelli che gli capitavano a tiro, senza uccidere nessuno. Scovarono praticamente tutti nel giro di qualche settimana, anche chi si era infilato nelle grotte più profonde e nelle zone più inaccessili del pianeta, tutti in sospensione criogena e tutti stipati in astronavi-tribunale.

"Che il Giudizio abbia inizio", ordinò Arzan Magona. Lui era il giudice numero uno, primo di una schiera di diecimila che dovevano giudicare tutti gli abitanti della terra, per comprendere chi era degno di continuare a esistere e chi no. Il metro di giudizio era basato su regole stabilite dall'Alto Consiglio, ma comunque interpretabili.

Il giudice numero 5496, ubicato a Roma, fece entrare il suo primo imputato. Apparve un uomo di bassa statura, sorridente, vestito di tutto punto e con in testa della cenere a simulare il cuio capelluto. Il giudice diede una rapida occhiata al suo file, poi attese che l'uomo si accomodasse. Erano soli, alieno e umano, nessun altro doveva giudicare. L'uomo osservò l'alieno, sempre ostentando il suo sorriso abbagliante. Il Riaziano era in tutto e per tutto simile a un umano, fatta eccezione per il naso, che non c'era, o meglio, al suo posto c'erano solo due minuscole fessure. La carnagione inoltre era un po' grigiastra.
"Perché dovremmo salvarla?" domandò 5496 all'uomo.
"Perché io sono il premier di questa nazione, cribbio! Sono intelligente, sono carismatico, la gente mi ascolta, ho mani in pasta dappertutto, e poi... ho molto denaro..."
"Signor premier, lei comprende che i valori che esistevano prima su questo pianeta ora non hanno più senso? A noi il vostro denaro non serve, ci occorrono persone volenterose, che sappiano lavorare, faticare, far funzionare macchinari, gente che abbia un qualche talento creativo, che possa creare nuove opere."
"Io posso..."
"Lei non ci è di nessuna utilità."
"Mi consenta, voi non potete, io sono il premier!"
"Il soggetto Italia1 verrà eliminato!" sentenziò il giudice.
"No!" ululò il premier scagliandosi contro il giudice.
Venne congelato immediatamente da un raggio criogeno.

Dopo che ebbero sgomberato la stanza dall'uomo di bassa statura, venne il turno del secondo imputato. Entrò un uomo dal viso inquietante, vestito totalmente di bianco. 5496 lesse velocemente il file e poi attese che l'uomo anziano si accomodasse.
"Perché dovremmo salvarla?"
"Perché io sono il capo spirituale di una vasta comunità religiosa, la gente mi ama, mi segue, ascolta la mia parola. Le masse mi seguirebbero. Adesso più che mai, in questo momento di sbandamento."
"Lei non ci serve, sappiamo benissimo come trattare le masse, e non abbiamo bisogno di una religione, noi l'abbiamo abolita millenni fa, ora usiamo il buon senso. Su questo pianeta avete più religioni che specie erbivore."
"Dio vi punirà per questo!"
"Dio non esiste, l'avete inventato per comodità. Il soggetto Italia2 verrà eliminato."
Prima che l'uomo in bianco potesse ribattere, un raggio criogeno lo immobilizzò.
I Riazian non sbagliano due volte.

Dopo due mesi entrò il soggetto n.268881. 5496 controllò il file. Era una donna anziana, con il viso solcato da profonde rughe, ingobbita, con un bastone per arrancare.
"Che m'avete chiamata a fare?" disse con forte accento toscano.
"Dobbiamo giudicare tutti," rispose prontamente 5496.
"Io so già bella che morta, che dovete giudicare?"
"I nostri parametri di guidizio potrebbero stupirla, signora Margherita."
"Io ormai sono vecchia, incartapecorita, non valgo più nulla, facciamola finita alla svelta."
"Lei è uno scienziato, uno dei più brillanti di questo paese e tra le menti eccelse di questo pianeta. Noi vorremmo preservare la sua mente e donarle un nuovo corpo in cui abitare."
La donna fissò incredula con i suoi occhi vispi e intelligenti l'alieno.
"Non mi state pigliando per il culo, vero?"
"No, il nostro intento è preservare il sapere dell'universo e le menti più illuminate, naturalmente lei può scegliere di essere comunque terminata."
"Praticamente sarei clonata in un nuovo corpo."
"Esatto."
La scienziata parve pensarci qualche secondo, poi sorrise.
"Accetto."
"Molto bene."
"Posso fare una domanda?"
"Certo."
"Ma perché avete scelto proprio questa data?"
"Fa riferimento alle stupide leggende di questo pianeta?"
"Esattamente."
"Pura casualità."
Margherita sorrise e venne scortata fuori.

1 commento:

  1. che caz di commento è quello qui sopra?

    Cmq carina, oddio, inquietante eh...
    però inizia bene! :D

    Mentre EGLI veniva congelato, avrebbe anche potuto gridare "ITALIAAA UNOO"!

    ;)

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