Il Mondo dei Replicanti

di Jonathan Mostow. Con Bruce Willis, Radha Mitchell, Rosamund Pike, James Francis Ginty, Boris Kodjoe.

Titolo originale: Surrogates.
Azione, durata 95 min.
USA 2009. - Walt Disney

TRAMA: L'agente Greer e l'agente Peters sono chiamati a investigare sull'uccisione del figlio del dottor Lionel Canter. In realtà nessuno dei tre è umano. Né Greer, né la sua collega né tantomeno il figlio di Canter. Costui è l'inventore dei ‘Surrogati', automi che assumono l'aspetto che ogni umano desidera, uscendo in sua vecenella vita reale e lasciando il proprio ‘originale' in carne ed ossa a casa al sicuro. Nel mondo ce ne sono ormai un miliardo ma sta accadendo qualcosa di molto strano e pericoloso per loro: sembra esserci un virus che, uccidendo il simulacro di cavi e acciaio, distrugge anche il cervello dell'umano a lui collegato. Greer vuole andare a fondo; dapprima come macchina e in seguito come essere umano

Ispirato a un fumetto di Robert Venditti e Brett Weldele, Il Mondo dei Replicanti pesca a piene mani dalla fantascienza classica e mette in campo valori umani per misurarsi con l'etica di un mondo possibile prossimo futuro. Lo scontro tra l'essere e l'apparire, l'alter-ego, l'avatar, la chirurgia estetica, mescolando anche qualcosa alla Asimov. Il tutto ben miscelato, in un film senza colpi di scena eclatanti, con una buona dose di azione e quel pizzico di ironia che non guasta.
Da questo calderone ne esce un film godibile, divertente, che intrattiene, e solleva dubbi, già affrontati centinaia di volte, da altri film, tra cui il plurimiliardario Avatar.
Sintomatico di una generazione che inizia a interrogarsi sugli scenari del proprio futuro, se non prossimo, forse vicino.
Bruce Willis, da vecchio leone della pellicola, non sfigura, è nella parte, gli altri orbitano intorno alla stella. Fa impressione vedere il suo surrogato, biondo, liscio e con un sorriso gommoso e storto, meglio quando diventa sporco e cattivo, e, soprattutto, umano. Ricorda un po' il Willis di Die Hard.
Per il resto, niente infamia e niente lode, sembra un film già visto, ma uno di quelli che comunque ti lasciano qualcosa e ti fanno passare due ore piacevoli.
GIUDIZIO: 3 su 5

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