L' Accalappiastreghe di Walter Moers

Titolo: L' accalappiastreghe
Autore: Walter Moers
Anno 2008, 413 pag.
Editore Salani
Descrizione: Malfrosto venne sempre più vicino, si fermò infine davanti al cratto, si chinò su di lui e l'osservò, a lungo e spietatamente. Il vento gli faceva fremere l'ossuto collare e gli occhi scintillarono di scoperta e maligna soddisfazione di fronte alle evidenti sofferenze d'una creatura in procinto di tirare il calzino. Il puzzo di ammoniaca e etere, di zolfo e petrolio, di acido prussico e essenza cadaverica penetrò come un fascio d'aghi affilati nel sensibile nasino di Eco, ma lui non si spostò d'un dito. "Mi fa la carità, signor accalappiastreghe municipale?" gnaulò miserevolmente. "Ho una fame tremenda". Lo sguardo di Malfrosto s'accese di lampi ancor più demoniaci, e un largo ghigno gli comparve sulla facciaccia pallida. Sfoderò l'indice lungo e secco per solleticare le costole sporgenti di Eco. "Sai parlare?" domandò. "Dunque non sei un gatto qualunque, ma un crattino. Uno degli ultimi esemplari della tua specie". Gli occhi di Malfrosto si strinsero quasi impercettibilmente. "Che ne diresti di vendermi il tuo grasso?"

Di Moers aveva già letto La Città dei Libri Sognanti, libro bello e coinvolgente. Avevo apprezzato al tempo l'intelligenza e la sconfinata fantasia dell'autore e il suo modo di proporre la storia e dipanarla nel tessuto narrativo.
Con L'Accalappiastreghe questa caratteristica di Moers viene confermata, l'autore ha un potere immaginifico superlativo e lo applica alla storia egragiamente, costruendo un romanzo divertente, emozionante e avvincente. Il suo stile e la costruzione narrativa mi ricordano in un certo qualmodo Michael Ende, per la vasta capacità di creare il fantastico.
I personaggi sono come al solito caratterizzati in modo splendido, sono veramente pochi rispetto all'universo multicolore e multiforma de La Città dei Libri Sognanti, ma sono comunque spassosi e irriverenti come tutti quelli trovati nell'altro libro.
L'Accalappiastreghe è un'esperienza appagante, da consigliare a chiunque: a chi vuole nutrire la propria fantasia, a chi ancora gioca con il suo fanciullo interiore.
Sull'onda di questo entusiasmo ho acquistato quasi tutti gli altri romanzi di Moers e credo che vi annoierò ancora con altre recensioni di questo autore, perché ne vale veramente la pena.
Difetti? Se proprio proprio se ne vuole cercare qualcuno, direi che a volte l'eccesso di fantasia porta l'autore a divagare un po' troppo, come ad esempio le digressioni delle varie portate preparate da Succubio Malfrosto e le varie degustazioni di vini e cibi. Divertenti, ma a volte un po' troppo lunghe.
In conclusione dico che questo è un altro piccolo capolavoro di Moers e se cercate qualcosa di imprevedibile e inaspettato, questo è il libro che fa per voi.
GIUDIZIO: 4 su 5

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