Pag: 367
Editore: Sperling & Kupfer
Dopo aver apprezzato ed esser stato piacevolmente sorpreso da Ghosts, ho deciso di leggermi anche questa La scatola a forma di cuore, altro libro di Joe Hill tradotto in Italiano e edito da S&K, lo stesso editore che ha i diritti del più famoso papà, un tal S.King.
I racconti di Ghosts sono piccole perle, a parte qualche rara eccezione, questo romanzo invece rientra più nell'ordinario, nonostante si intuisca qua e là che il buon sangue di famiglia non mente.
Anche questo parla di fantasmi. Di quelli incazzati che sfiorano il tangibile della realtà e fanno male ai vivi. La capacità di Hill, già incontrata nei racconti, è quella di far empatizzare subito con i personaggi, ed è bravo a farlo anche in questo romanzo. In modo più graduale, se l'è presa un po' più comoda, diciamo, ma il punto di vista della narrazione è sempre incentrato sul protagonista, Judas Coyne, rockstar di mezz'età che viene perseguitato dal fantasma del patrigno di una sua ex che si è suicidata.
L'autore sa usare i colori e i pennelli della narrazione, in modo impeccabile, aggiungendo anche qualche tono acceso che non guasta e molti chiaroscuri che ne intesificano l'effetto. La storia è godibile, si lascia leggere, e i personaggi che gravitano attorno al primo attore, sono credibili e ben disegnati.
Anche la caratterizzazione di Coyne è ben strutturata, anche perché tutta l'opera si basa sulla sua vita, sulle sue malefatte e i sui risvolti più o meno pittoreschi della vita di un cantante.
Non ci sono svolte inaspettate, anche se forse nelle intenzioni di Joe qualcosa doveva esserci, ma alcuni segreti emergono a poco a poco e sono intuibili nello svolgimento della trama, che rimane comunque egregiamente strutturata.
Si sente sempre una disperazione di fondo, una rabbia, che colma con il finale drammatico e si chiude con toni di speranza e sentimento, che comunque non stonano nel contesto.
Una buona prova, un romanzo sostenuto da un protagonista dalla forte personalità, costruito ad arte, e una trama robusta che porta al finale non certo difficile da intuire, ma godibile.
Insomma un'altra buona prova del figliol prodigo del Re, qualche tono sotto forse alla raccolta di racconti, ma comunque un romanzo che si lascia leggere e che soddisfa sotto ogni punto di vista.
Aspetto altri romanzi ed è troppo presto per fare paragoni, ma in fondo, forse non è nemmeno corretto farne.
Giudizio: 3,5 su 5
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