Ghosts - Joe Hill

Anno: 2009
Pag: 393
Editore: Sperling & Kupfer

Una raccolta di racconti dell'orrore che mescolano il soprannaturale alla vita quotidiana, l'incubo alla normalità, il panico allo humour senza disdegnare un pizzico di romanticismo.

Certo che essere figlio di Stephen King, si ha già la pappa pronta... nel senso che sei già straricco di famiglia e puoi dedicarti alle tue passioni, tipo l'uncinetto, lo scarabeo triangolare, o, vista la carriera di papà, la scrittura.
Che invidia, cazzarola.
E uno pensa: sì, chissà che roba, non è mica detto che tale padre tale figlio, il mondo è pieno di esempi che non farò per non offedere nessuno (i figli di Lennon, Cristiano De Andrè, che, purtroppo per lui, ha lo stesso timbro del papà, ma non lo stesso talento, di fatti adesso l'ha capito e canta solo le canzoni paterne, eccetera).
Invece Joe Hill, all'anagrafe Joseph Hillstrom King, è bravo, non so dire se come il padre, quanto il padre, o meglio di lui, perché ho letto solo questo libro. Sta di fatto che questa raccolta di racconti è davvero scritta bene (quindi tradotta anche bene), piena di perle, di racconti che lasciano il segno, alcuni veramente originali superbi, altri un po' meno, ma che sono comunque belli. Forse il primo è il meno incisivo, e lascia un po' perplessi, ma poi si riprende alla grande, inanellando uno dietro l'altro dei pezzi veramente esemplari.
L'autore ha la capacità di caratterizzare al meglio i personaggi con pochi tratti e di far empatizzare il lettore immediatamente con la storia, che per un racconto non è cosa da poco. Sa creare atmosfere che coinvolgono e affascinano, ed è abile nel creare pathos e portare al climax la narrazione.
Ha l'abilità inoltre di saper mescolare il quoditiano con l'inquietudine, che è ciò che più solletica la paura e smuovere quelle certezze ancorate alla realtà.
La maggior parte dei racconti nascondono una morale da scoprire magari rileggendo, altri sono più criptici, simbolici, ma sempre delineati con stile.
Insomma, ero scettico, lo dico sinceramente, invece mi ha fatto piacere essere smentito e sorpreso. Credo che leggero anche l'altro romanzo presente in Italia, La scatola a forma di cuore, per capire se Joe Hill può essere il degno erede del Re.
Per ora non posso ancora giudicare, ma le premesse sono ottime.

2 commenti:

  1. mi hai convinto!
    me lo segno :)

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  2. Cazzarola, che responsabilità. Son già nervoso all'idea che non ti piaccia...

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